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Sea-Watch e il Traffico di Clandestini: Un’Organizzazione al Servizio dei Trafficanti

“Fino alla caduta di ogni confine”. Questo non è solo il manifesto politico della Ong tedesca Sea-Watch per il 2025; è una dichiarazione di guerra contro la sovranità e la sicurezza dell’Europa. Il primo giorno dell’anno, quest’organizzazione ha mostrato il suo vero volto, esplicitando propositi che vanno ben oltre la solidarietà, promuovendo una “resistenza” alla “Fortezza Europa” e alle politiche anti-immigratorie.

Il governo italiano ha fatto passi significativi per ridurre gli ingressi irregolari via mare, abbattendoli del 60% grazie ad accordi internazionali e misure di deterrenza. Il 2024 si è chiuso con 66.317 migranti sbarcati, una drastica riduzione rispetto ai precedenti anni. Ma le Ong, capeggiate da Sea-Watch, non sono disposte ad accettare questa realtà. Con il loro “Risoluzione 2025: fino a far cadere tutti i confini”, mostrano apertamente di voler sabotare ogni sforzo per controllare l’immigrazione illegale.

Non si tratta più di assistenza umanitaria; “Sea-Watch è diventata un’organizzazione criminale che agisce al servizio dei trafficanti di esseri umani”. Elon Musk non ha usato mezzi termini chiamandola così, e ha ragione. La loro risoluzione è un manifesto che antepone la politica all’umanità, interferendo nella gestione amministrativa degli Stati sovrani. Mentre l’Europa si prepara a politiche più severe per contrastare l’immigrazione irregolare, Sea-Watch e simili organizzazioni si ergono come nemici della sicurezza e dell’ordine pubblico.

Il loro secondo messaggio è ancora più rivelatore: “Abbiamo bisogno di una resistenza radicale alla Fortezza Europa. Abbiamo bisogno di una solidarietà radicale con le persone che attraversano quotidianamente i confini”. Questo non è un appello alla solidarietà; è un invito all’anarchia, al sovvertimento delle leggi e alla negazione della sicurezza dei cittadini europei. Parlano di “impegno intransigente per l’autodeterminazione, la dignità e i diritti di tutte le persone in movimento”, ma in realtà stanno promuovendo l’illegalità, l’invasione e il caos.

La loro visione di “caduta dei confini” è un attacco diretto alla nostra nazione, alla nostra cultura e alla nostra sicurezza. L’abolizione di reati come la clandestinità e il rimpatrio significherebbe la fine della sovranità nazionale e la trasformazione dell’Europa in un territorio senza legge, dove l’immigrazione illegale diventa la norma e dove le organizzazioni come Sea-Watch dettano legge.

È tempo che l’Europa e l’Italia, in particolare, riconoscano queste Ong per quello che sono: complici dei trafficanti, fautrici dell’illegalità e minacce alla nostra sicurezza nazionale. Non possiamo permettere che sotto l’egida dell’umanitarismo si nasconda un’azione sovversiva che mette a rischio il nostro futuro. Le Ong come Sea-Watch devono essere fermate, e fermate con decisione, prima che il danno sia irreversibile.