Caso Almasri: Corte Aja indaga sull’operato del governo, è tempo di uscirne
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AGGIORNAMENTO – Caso Almasri, denuncia all’Aia sull’operato del governo. La Corte: “Nessuna indagine”
Non ci sono fascicoli e ci sono solo denunce che arrivano ai procuratori ma nessuna decisione è stata presa. Governo: “Forse bisogna aprire un’inchiesta sulla corte penale”
IL cerchio si chiude. Abbiamo organi sovranazionali ospitati da uno Stato estero che indagano un governo nell’esercizio delle proprio funzioni sovrane. Ovviamente, nel giubilo della sinistra globalista che vuole governare attraverso le toghe rosse e quelle internazionali. E’ tempo per l’Italia di uscire da tutti questi organi.
Gli organi sovranazionali non hanno motivo di esistere nel nuovo ordine mondiale trumpista. Le nazioni sono i re della terra e non i burocrati senza patria.
Caso Almasri: È Tempo di Uscire dalla CPI
Il caso Almasri ha sollevato un polverone che ha portato la Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja ad aprire un fascicolo sull’operato del governo italiano, accusandolo di “ostacolo all’amministrazione della giustizia ai sensi dell’articolo 70 dello Statuto di Roma”. Tuttavia, questo ennesimo attacco alla sovranità italiana ha innescato una risposta forte e chiara: è ora di uscire dalla CPI.
I Fatti
Il generale libico Almasri, sospettato di crimini contro l’umanità, è stato arrestato in Italia, ma poi rilasciato e rimpatriato in Libia. Questa decisione ha spinto la CPI a puntare il dito contro l’Italia, accusando la premier Giorgia Meloni, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di aver intralciato la giustizia internazionale.
La Reazione del Governo Italiano
Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso il suo disappunto con fermezza: “No comment sulla CPI, ho molte riserve sul comportamento della Corte su questa vicenda. Forse bisogna aprire un’inchiesta sulla Corte penale, bisogna avere chiarimenti su come si è comportata.” Il suo commento non è solo una critica ma un segnale chiaro: la pazienza italiana verso le intromissioni della CPI è finita.
Anche Carlo Nordio ha commentato sarcasticamente: “Credo che a questo mondo tutti indaghino un po’ su tutto. Noi abbiamo fiducia nella giustizia umana. Postulo la giustizia divina proprio perché la giustizia umana spesso è fallibile, ma accontentiamoci di quella che abbiamo e vediamo come va.” La sua dichiarazione sottolinea la frustrazione verso un organismo che sembra agire senza considerare le specificità nazionali.
Critiche alla CPI e la Necessità di Uscire
Bias Politico: La CPI è spesso vista come un’istituzione con un’agenda politica, che agisce in modo selettivo contro certi paesi, mentre ignora altri per ragioni politiche.
Inefficienza: Il tempo e le risorse spesi per indagini e processi spesso non portano a risultati concreti o a una giustizia applicata in modo efficace.
Sovranità Nazionale: La CPI sembra frequentemente ignorare la sovranità delle nazioni, intervenendo in faccende interne con una presunzione di autorità che non tutti accettano.
Conclusione
Il caso Almasri chiarisce che l’Italia non può più tollerare ingerenze esterne che minano la sua capacità di agire in modo sovrano. La CPI non è più vista come un guardiano imparziale della giustizia internazionale, ma come un organo che può essere usato come strumento politico. È tempo per l’Italia di considerare seriamente di uscire dalla CPI, riaffermando la propria autonomia e cercando altre forme di collaborazione internazionale che rispettino i principi di sovranità e giustizia vera.
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