Imane Khelif escluso dai Mondiali di boxe femminile: è un uomo
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Imane Khelif Escluso dai Mondiali di Boxe Femminile: “Non Soddisfa i Criteri di Ammissibilità” – È un Uomo!
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Finalmente giustizia è fatta! Il pugile algerino Imane Khelif è stato ufficialmente escluso dai Campionati del Mondo di Boxe Femminile 2025 a causa di una decisione che ha scosso il mondo dello sport ma che molti di noi aspettavamo da tempo: Khelif è un uomo e non può competere tra le donne!
L’International Boxing Association (IBA), guidata dal russo Umar Kremlev, ha preso la decisione di non permettere a Khelif di partecipare all’evento che si terrà a Nis, in Serbia, dall’8 al 16 marzo. Questa decisione arriva dopo che i test di idoneità di genere hanno rivelato che Khelif non soddisfa i criteri di ammissibilità per competere nella categoria femminile.
Chris Roberts, segretario generale e CEO dell’IBA, ha dichiarato con chiarezza: “Imane Khelif non è idoneo per i nostri Campionati del mondo, non soddisfa i criteri di ammissibilità. Il nostro regolamento tecnico stabilisce chiaramente i requisiti e i criteri per l’evento. Conduciamo test di idoneità di genere in modo casuale e li condurremo durante i Campionati del mondo qui.”
Questa notizia è un trionfo per il fair play e per tutte le atlete che hanno dovuto affrontare la frustrazione di competere contro qualcuno che non dovrebbe trovarsi nella loro categoria. Il caso di Khelif ha sollevato polemiche sin dai Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove ha vinto l’oro, ma non senza controversie, soprattutto dopo il match contro l’italiana Angela Carini, che si è ritirata dopo soli 46 secondi.
La decisione dell’IBA di escludere Khelif, nonostante il CIO abbia permesso la sua partecipazione alle Olimpiadi definendo i test di idoneità dell’IBA come “difettosi e illegittimi”, mostra che almeno un organo di governo sportivo sta prendendo sul serio l’integrità delle competizioni femminili.
Questa esclusione segna un momento di svolta, dimostrando che il mondo dello sport sta finalmente iniziando a guardare oltre le apparenze e a basarsi sulla scienza e la giustizia. È una vittoria per tutte le donne che vogliono competere in un campo equo, dove il merito non sia offuscato da questioni di genere.
Mi era piaciuta quella del pugile uomo italiano (non ricordo il nome) che, sfottendo, aveva dichiarato sentirsi donna e quindi voleva affrontare sul ring questo “coso”, immagino per fargli toccar con mano la differenza tra i due sessi…