Scuola di scafismo umanitario: 500 studenti portati a bordo della ONG di Casarini
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Circa 500 studenti delle scuole vengano portati a lezione a bordo della nave ong Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans.
Studenti Usati per la Propaganda di una ONG Sotto Inchiesta!
È semplicemente scandaloso che circa 500 studenti delle scuole napoletane siano stati coinvolti in una visita organizzata dalla nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, un’organizzazione non governativa che attualmente finita sotto indagine per traffico di clandestini:
Questa nave negriera, attualmente in manutenzione al porto di Napoli, ha aperto le sue porte per degli “open days” dall’8 al 16 febbraio, un palcoscenico per la propaganda.
Che razza di lezione si impartisce ai nostri giovani quando vengono portati a bordo di una nave che traffica clandestini verso l’Italia? Gli stessi clandestini che poi stuprano, spacciano, fanno a pezzi le ragazzine o scroccano nei centri accoglienza? Non è educazione, è manipolazione. Non si tratta di comprendere meglio le “sfide e le operazioni di salvataggio in mare”, ma di indottrinare i nostri studenti con una narrazione di parte, che non tiene conto delle implicazioni legali e morali di tali azioni.
Propaganda Mascherata da Educazione
Gli studenti sono stati esposti a racconti e storie che, per quanto nobili possano sembrare, provengono da un’organizzazione che deve rispondere di fronte alla legge. Questo non è un modo per insegnare empatia o umanità, ma per costruire consenso pubblico, utilizzando la purezza e la malleabilità dei giovani come strumento di propaganda.
Dove Sono le Istituzioni?
Dove sono le nostre istituzioni scolastiche? Valditara dorme? Questo episodio getta un’ombra sulla capacità del nostro sistema educativo di discernere tra formazione e manipolazione.
Un Richiamo alla Responsabilità
Chiediamo un immediato riesame di queste attività scolastiche. Gli studenti non devono essere strumentalizzati per promuovere le agende di organizzazioni sotto inchiesta. L’educazione dovrebbe focalizzarsi sulla trasmissione di conoscenze verificate, su valori di giustizia e legalità, non sulla promozione di narrazioni che possono essere soggette a indagini per gravi crimini.
L’indignazione è giustificata. Ogni genitore, ogni cittadino dovrebbe domandarsi: vogliamo davvero che i nostri figli siano parte di una propaganda che potrebbe essere legata al traffico di esseri umani? È tempo di proteggere i nostri giovani da chi cerca di sfruttare la loro ingenuità per scopi discutibili.
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