La moglie del rapinatore ucciso se la prende con gli italiani che si difendono

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By V febbraio 11, 2025 23:57

La moglie del rapinatore ucciso se la prende con gli italiani che si difendono

Rapinatore straniero beatificato dai media corrotti

Il caso di un rapinatore rom ucciso durante un tentativo di furto a Roma ha sollevato un vespaio di polemiche, specialmente per come i media hanno scelto di trattare la vicenda. La morte di un uomo durante un atto criminale ha portato alla ribalta la discussione sulla legittima difesa, sulla responsabilità individuale e sul ruolo della stampa nel narrare queste storie.

La moglie del ladro, deceduto mentre tentava di rapinare e poi uccidere una guardia giurata insieme ai suoi complici, ha parlato alla stampa lamentando la perdita del marito: non si può nemmeno rapinare in pace, la sintesi. Questa narrazione ha sollevato critiche, poiché presenta un criminale come una vittima. La vedova non sa cosa dire ai figli che le chiedono del padre. Potrebbe dire ai figli: “Papà faceva le rapine, sequestrava persone anziane e le legava mentre rubava i loro risparmi di una vita”.

La Questione della Legittima Difesa

Il cuore del dibattito ruota attorno al concetto di legittima difesa. L’opinione pubblica si divide tra chi ritiene che la difesa della propria casa e della propria famiglia giustifichi qualsiasi mezzo e chi teme che un eccesso di legittima difesa possa portare a giustizia sommaria. La domanda che si pone è: se qualcuno entra in casa tua con intenzioni criminali, minacciando te e la tua famiglia, dovresti essere libero di difenderti con qualsiasi mezzo ritieni opportuno?

Il Ruolo dei Media

Non solo la vedova del ladro ha ricevuto attenzione mediatica, ma la vittima, una donna presa in ostaggio, è stata quasi completamente ignorata. La mancanza di attenzione verso le vere vittime di questi crimini, spesso donne e anziani terrorizzati, è un punto di critica significativo.

Le statistiche parlano chiaro: nel 2024, 1.090 persone sono morte sul lavoro. Quante di queste storie sono raccontate? Quante vedove o orfani di lavoratori hanno avuto la possibilità di parlare pubblicamente? Questa disparità di trattamento mediatico evidenzia una distorsione nella mediatica pubblica delle vittime e dei colpevoli.

Conclusione

Il caso di Roma non è solo un episodio di cronaca nera, ma un punto di riflessione su come la società valuta la criminalità, la giustizia e la legittima difesa. La discussione sull’abolizione dell’eccesso di legittima difesa apre un dibattito su quanto sia giusto che uno Stato tuteli i suoi cittadini non solo dalla criminalità, ma anche dalle conseguenze legali della propria difesa che è sempre legittima.

La moglie del rapinatore ucciso se la prende con gli italiani che si difendono ultima modifica: 2025-02-11T23:57:23+00:00 da V
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By V febbraio 11, 2025 23:57
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4 Comments

  1. lorenzoblu febbraio 12, 08:04

    se uno legge la splendida costituzione di merda italiana, legge che la difesa della patria è una sacro dovere, ora uno si chiede ma che cosa è la patria?? difendere coglioni come i magistrati o i vari mattarella di turno che ci ammorbano i coglioni con le loro prediche inutili e senza senso??

    un vero magistrato direbbe difendere la patria è difendere non solo il territorio , i confini la tradizione la storia, ma anche il nucleo fondante della patria che è la famiglia e il luogo dove essa abita e vive, ecco che la difesa dei propri beni e’ sempre legittimo

    non è che ci vuole molto, solo che a farlo capire ai coglioni di magistrati di sinistra è impossibile , visto che loro difendono i diritti dei pervertiti sessuali e dei negri spacciatori e stupratori

    se ci fosse un ministro dell’interno meno analfabeta di quelli che ci ritroviamo , farebbe una interpretazione autentica e col che’ sarebbe legittimo sparare addosso a tutti i negri o i norvegesi che vengono a romperci i coglioni fin dallo sbarco, ma ci vogliono i tipi con i coglioni , e non i coglioni

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  2. Ul Gigi da Viganell febbraio 12, 10:47

    Io mi ero rotto il cazzo e me ne ero andato quando avevo capito definitivamente che avevo a che fare con dei burocrati o burosauri cretini e tutto quello che hanno fatto dopo ha confermato la mia idea: mi cercavano in “CH” cioè nella provincia di Chieti, cazzo!

    La Patria l’ho difesa, in cambio mi hanno preso per i fondelli e quindi li ho mandati affanculo perchè la gente degna di essere rispettata l’hanno finita, sostituendola con rotti in culo di varia natura, prova ne sia che non esiste una figura politica a Roma degna di rispetto.

    Forse, ma dico “forse”, la Giorgia ma solo perchè altrimenti il vuoto è assoluto… e con queste premesse una tizia come la vedova, invece di rimboccarsi e maniche e lavorare per tirare su i figli orfani come hanno saputo fare donne migliori di costei, si lamenta per avere i suoi cinque minuti di popolarità retribuita e naturalmente solo un giornale di merda come repubblica poteva darle ascolto, perchè i lettori di repubblica sono malati mentali che gustano gioiosamente la merda…

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  3. Paolo sacchi febbraio 12, 10:57

    Io credo di avere la soluzione. Proviamo ad andare a rubare a casa loro, e vediamo cosa succede

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