Almasri: “rifugiato portato in Parlamento indagato, contatti con Casarini”

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By V febbraio 14, 2025 12:02

Almasri: “rifugiato portato in Parlamento indagato, contatti con Casarini”

Secondo l’articolo de il Giornale firmato da Micalessin video torture non riprendono Almasri e non sono stati girati in Tripolitania, che ha un accordo con l’Italia. Inoltre il protagonista di questa propaganda montata dalla sinistra sarebbe anche indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E avrebbe contatti con la Ong di Casarini.

La situazione solleva gravi accuse contro la sinistra, che sembra aver portato in Parlamento persone legate al traffico di clandestini e utilizzato falsi video di torture per screditare il governo e compromettere gli accordi anti-clandestini con la Libia. La vicenda ruota attorno al caso del generale libico Osama Almasri e alle denunce di David Yambio, un cosiddetto rifugiato sudanese indagato per reati legati all’immigrazione clandestina. Ecco chi sono i ‘profughi’.

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David Yambio, noto per aver denunciato presunte torture subite da Almasri, sarebbe secondo il Giornale al centro di un’indagine della Procura di Palermo per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’articolo di Micalessin evidenzia connessioni tra Yambio e Mediterranea Saving Humans, la ONG guidata da Luca Casarini, anch’essa sotto osservazione da anni per presunte attività illecite. Se le indagini confermassero il coinvolgimento di Yambio, le sue denunce potrebbero essere strumentali, volte a distogliere l’attenzione dalle sue responsabilità legali. Tuttavia, è essenziale attendere i risultati delle indagini, poiché le accuse non equivalgono a condanne.

Un altro elemento cruciale riguarda i video delle presunte torture, mostrati in trasmissioni come Piazza Pulita e Carta Bianca. L’intelligence italiana ha analizzato questi filmati, dimostrando che non sono attribuibili ad Almasri. Alcuni provengono da una prigione in Cirenaica, controllata dall’Esercito Nazionale Libico di Haftar, e non dal governo di Tripoli, per cui lavora il generale. Se i video sono effettivamente falsi o non pertinenti, ciò rappresenterebbe una grave manipolazione mediatica, potenzialmente orchestrata per influenzare l’opinione pubblica e attaccare il governo. Questo solleva interrogativi sull’etica giornalistica e sull’uso strumentale di contenuti non verificati.

L’articolo suggerisce che la vicenda sia stata amplificata per creare un “polverone mediatico” a favore di Yambio, indagato per reati gravi, e per screditare il governo italiano. Si ipotizza che la sinistra, insieme a ONG e figure istituzionali/ecclesiastiche favorevoli a una gestione più aperta dei flussi migratori, stia utilizzando il caso Almasri per attaccare gli accordi con la Libia, fondamentali per contrastare l’immigrazione clandestina. Se le accuse fossero confermate, si tratterebbe di un’operazione politicamente scorretta e dannosa per la credibilità delle istituzioni. Tuttavia, è necessario distinguere tra critiche legittime alla gestione dei flussi migratori e accuse di manipolazione, evitando generalizzazioni che potrebbero alimentare polarizzazioni.

Gli accordi con la Libia sono cruciali per limitare i flussi migratori irregolari, ma sono spesso criticati per le condizioni disumane nei centri di detenzione libici.

Sembra che la sinistra stia cercando di sabotare questi accordi, usando il caso Almasri come pretesto. Se le accuse di manipolazione fossero vere, ciò minerebbe la fiducia nel dibattito pubblico.

In conclusione, l’articolo denuncia un presunto tentativo della sinistra di strumentalizzare il caso Almasri per attaccare il governo, utilizzando un indagato per traffico di clandestini e video falsi o non pertinenti. Se le accuse fossero confermate, si tratterebbe di una grave manipolazione mediatica e politica, con conseguenze sulla credibilità delle istituzioni e sugli accordi con la Libia.

Almasri: “rifugiato portato in Parlamento indagato, contatti con Casarini” ultima modifica: 2025-02-14T12:02:33+00:00 da V
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