Bambina di 9 mesi uccisa da un pitbull: esistono le razze pericolose?
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Tragedia ad Acerra: La Necessità di Riconoscere le Razze Canine e Umane
Acerra, nel napoletano, è stata teatro di un altro dramma evitabile. La sera del 15 febbraio, la piccola Giulia, di soli 9 mesi, è stata brutalmente uccisa dal pitbull di famiglia mentre dormiva. Questo tragico evento riapre il dibattito non solo sulla pericolosità dei cani ma anche sulla realtà delle razze, sia tra gli animali che tra gli esseri umani.
I vicini avevano già segnalato l’aggressività del pitbull dopo che, la scorsa estate, il cane era fuggito e aveva attaccato un altro animale. Un avvertimento che è stato ignorato, portando a questa tragedia. Questo caso solleva la questione dell’introduzione di un patentino per cani pericolosi o addirittura il divieto di vendita di certe razze, come proposto da Raffaella Paita di Italia Viva.
Il padre di Giulia, inizialmente, aveva mentito sull’accaduto, forse in un tentativo di proteggere il cane o sé stesso. La verità è emersa solo dopo che gli investigatori hanno riscontrato la compatibilità tra i morsi del pitbull e le ferite sulla bambina. Questo episodio ci porta a riflettere sulla genetica e la statistica: proprio come esistono razze canine più propense alla violenza, dovremmo riconoscere che anche tra gli esseri umani ci sono differenze genetiche che possono influenzare il comportamento, compresa la propensione alla violenza.
Bambina Uccisa da Pitbull: I Fatti
Giulia dormiva accanto al padre quando il pitbull di famiglia l’ha attaccata, causando ferite letali. Nonostante il pronto intervento dei soccorsi, la bimba è deceduta all’ospedale Villa dei Fiori di Acerra. La polizia ha sequestrato l’abitazione e il cane è stato affidato all’Asl per le indagini.
La comunità di Acerra è sotto shock, e il sindaco ha espresso il dolore collettivo per la perdita della piccola Giulia. Questo evento ha riacceso i dibattiti sulla gestione dei cani considerati pericolosi.
Il Patentino per Cani Pericolosi
La proposta di un patentino per i proprietari di cani pericolosi include corsi di formazione per educare i possessori su come gestire animali di certe razze, riconoscere segnali di aggressione e rispettare le normative di sicurezza. Tuttavia, queste proposte non hanno trovato terreno fertile nel nostro Parlamento, bloccate da timori di eccessiva burocrazia e costi aggiuntivi.
Legislazione Attuale e Proposte
In Italia, manca una legge nazionale che definisca chiaramente le “razze pericolose”. L’ordinanza Martini del 2009 ha tolto l’attenzione dalle razze specifiche, puntando invece sulla responsabilità dei proprietari. A livello locale, alcune regioni e comuni hanno preso iniziative più stringenti. Ad esempio, in Lombardia, si sta discutendo l’introduzione di un patentino obbligatorio per chi possiede cani di razze come il Pitbull, American Staffordshire, Bull Terrier, tra le altre.
La tragedia di Acerra ci ricorda che, come per i cani, anche tra gli esseri umani esistono differenze genetiche che possono influenzare il comportamento. Se accettiamo che alcune razze canine sono geneticamente più inclini alla violenza, dovremmo essere pronti a riconoscere che la stessa logica potrebbe applicarsi agli esseri umani, basandosi su dati genetici e statistici. Questo non significa discriminare, ma preparare e educare la società a gestire queste differenze con consapevolezza e responsabilità: ad esempio evitare rapporti con razze pericolose.
Più che il patentino ci vorrebbe il collaudo biennale al padrone: l’unico cane che mi hai morsicato è stato un bassotto tedesco, ma ancora il mese scorso ho conosciuto un Rottweiler assolutamente socievole e tranquillo perchè i cani assimilano l’indole dai loro padroni ma non sempre: so di almeno due casi (un lupo tipo Rex di miei ex vicini, una Doberman americana di un punkabbèstia) nettamente più intelligenti dei loro padroni, al punto che la Dobbie, aizzata dal punk in una rissa, preferì trascinarlo via pur sapendo che le avrebbe prese.
Dio benedica i nostri amici cani che ci perdonano tutto…