Vannacci affonda l’UE: “Non è la guerra a distruggerla, ma vent’anni di politiche scellerate”
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Vannacci affonda l’UE: “Non è la guerra a distruggerla, ma vent’anni di politiche scellerate”
Intervenendo a Lo Stato delle Cose, il Generale Roberto Vannacci, esponente della Lega, non usa mezzi termini per mettere a nudo il fallimento dell’Unione Europea. Con la lucidità che lo contraddistingue, Vannacci smonta il mito di un’Europa in crisi per colpa del conflitto tra Russia e Ucraina: “L’Europa non è a pezzi per la guerra, ma per la politica scellerata degli ultimi vent’anni”. Una diagnosi impietosa, che punta il dito contro il Green Deal, la deindustrializzazione suicida e le porte spalancate a un’immigrazione incontrollata, scelte che hanno condannato il continente a un’irrilevanza geopolitica sempre più evidente.
Secondo Vannacci, l’UE non è vittima degli eventi, ma artefice del proprio declino. Il Green Deal, sbandierato come panacea ecologica, si è rivelato un cappio al collo delle economie nazionali, con costi insostenibili per imprese e cittadini, mentre la deindustrializzazione ha smantellato il tessuto produttivo europeo, lasciando il campo libero a potenze come la Cina. E poi c’è la questione migratoria: “Hanno aperto le porte a tutti gli immigrati della terra”, accusa Vannacci, denunciando una politica di accoglienza indiscriminata che ha destabilizzato la coesione sociale e messo in ginocchio i sistemi di welfare, senza mai interrogarsi sulle conseguenze.
Ma il vero capolavoro dell’inettitudine europea si gioca sul fronte del conflitto Russia-Ucraina. L’UE, invece di porsi come mediatrice per la pace, ha scelto di gettare benzina sul fuoco, limitandosi a seguire la linea bellicista dettata da Washington. “Non ha mai cercato la pace né avviato negoziati”, tuona Vannacci. Nessuna iniziativa diplomatica, nessuna visione autonoma: solo un’ubbidienza cieca che ha ridotto Bruxelles a un’appendice della NATO, incapace di tutelare gli interessi del continente. Il risultato? Un’Europa marginale, che assiste impotente a una guerra che sta prosciugando le sue risorse e minando la sua stabilità.
In questo scenario desolante, emergono figure che sfidano il copione. Donald Trump, tornato alla Casa Bianca, mantiene le sue promesse elettorali, puntando su una linea pragmatica che potrebbe ridisegnare gli equilibri globali, guerre incluse. E poi c’è Viktor Orban, il premier ungherese che, unico tra i leader europei, ha osato spingere per una soluzione negoziata al conflitto ucraino. Ma invece di ascoltarlo, l’UE lo ha demonizzato, isolandolo e lasciando che Macron lo escludesse dal suo vertice parigino. Un’autentica follia politica, che dimostra quanto l’establishment europeo tema chi propone vie alternative al pensiero unico.
Vannacci non si limita a criticare: la sua è una chiamata alla riscossa. L’Europa, per salvarsi, deve abbandonare i dogmi progressisti e ritrovare il coraggio della sovranità. Basta con le utopie verdi che impoveriscono, basta con la svendita dell’industria, basta con l’immigrazione che erode l’identità. E soprattutto, basta con un’UE che, anziché costruire la pace, si limita ad alimentare guerre altrui. Il Generale ha le idee chiare: o si cambia rotta, o il destino dell’Unione sarà quello di un relitto alla deriva, schiacciato tra le ambizioni di potenze straniere e l’incapacità dei suoi stessi leader.
L’articolo sviluppa il pensiero di Vannacci in modo organico, mantenendo un registro polemico e aggiungendo contesto per rafforzare le sue posizioni, senza contraddire il messaggio iniziale.
Roberto Vannacci (Lega) distrugge l'Unione Europea, ormai condannata all'irrilevanza nel conflitto Russia-Ucraina, per non aver mai cercato la pace né avviato negoziati, limitandosi a alimentare la guerra. Trump, invece, mantiene le sue promesse, mentre Orban, l'unico a cercare… pic.twitter.com/n1HPOYEzbS
— Davide Scifo (@strange_days_82) February 18, 2025
Roberto Vannacci (Lega) distrugge l'Unione Europea, ormai condannata all'irrilevanza nel conflitto Russia-Ucraina, per non aver mai cercato la pace né avviato negoziati, limitandosi a alimentare la guerra. Trump, invece, mantiene le sue promesse, mentre Orban, l'unico a cercare… pic.twitter.com/n1HPOYEzbS
— Davide Scifo (@strange_days_82) February 18, 2025
Mi piace quest’uomo, si comporta come un militare “di quelli veri” che apprezzi se lo hai come comandante.
E la riprova sta nel fatto che i comici di sinistra lo deridono per sembrare loro intelligenti.
Speriamo che continui a comportarsi da vero uomo…