Quasi 80% italiani non vuole educazione sessuale a scuola
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ITALIANI NON VOGLIONO EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA
Un messaggio chiaro e inequivocabile emerge dall’ultimo sondaggio dell’Istituto Noto: 8 italiani su 10 si oppongono all’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole. Un dato che non lascia spazio a interpretazioni e che mette in luce una realtà troppo spesso ignorata dai paladini del progressismo: gli italiani vogliono che la famiglia resti il cuore dell’educazione affettiva e sessuale dei propri figli, non lo Stato o le aule scolastiche. È una rivendicazione forte del diritto di priorità e di libertà educativa, un pilastro che la società italiana non è disposta a cedere.
La famiglia al primo posto
Secondo il sondaggio, la stragrande maggioranza dei cittadini ritiene che la scuola debba limitarsi al suo ruolo primario: insegnare materie fondamentali come italiano, matematica e storia, lasciando alle famiglie il compito di affrontare temi delicati come la sfera sessuale e affettiva. “La scuola deve insegnare, le famiglie educare”, sintetizza perfettamente Pro Vita & Famiglia, associazione che da anni si batte per difendere i valori tradizionali e i diritti dei genitori. I numeri parlano da soli: l’80% degli intervistati considera l’educazione sessuale un’intrusione indebita dello Stato in una sfera intima che spetta esclusivamente alla responsabilità familiare.
Un no all’indottrinamento di Stato
Non è solo una questione di ruoli, ma anche di contenuti. Molti genitori temono che l’educazione sessuale a scuola possa trasformarsi in un veicolo per ideologie di genere o visioni lontane dai valori condivisi dalla maggior parte degli italiani. L’idea che bambini e adolescenti vengano esposti a programmi imposti dall’alto, magari influenzati da lobby o agende politiche, scatena una reazione di rigetto. Gli italiani non vogliono che i loro figli diventino cavie di esperimenti sociali, ma che crescano secondo i principi e le scelte educative delle loro famiglie.
Pro Vita & Famiglia: “Ora una legge”
Forte di questi dati, Pro Vita & Famiglia lancia un appello al legislatore: serve una norma chiara che tuteli il primato educativo dei genitori e metta fine a ogni tentativo di imporre l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole. “Gli italiani hanno parlato, ora tocca alla politica ascoltarli”, dichiarano dall’associazione. Una legge in tal senso non solo rispetterebbe la volontà popolare, ma ristabilirebbe un confine netto tra ciò che compete allo Stato e ciò che appartiene alla sfera privata della famiglia, evitando derive autoritarie mascherate da “progresso”.
Un segnale per il futuro
Il sondaggio dell’Istituto Noto non è solo un numero, è un grido di allarme e insieme una speranza. Gli italiani non sono disposti a delegare l’educazione dei loro figli a un sistema scolastico che troppo spesso si piega a mode culturali o diktat europei. La famiglia resta il baluardo insostituibile per trasmettere valori, affetti e una visione della vita che nessuna cattedra può sostituire. Otto italiani su dieci lo hanno detto forte e chiaro: l’educazione sessuale a scuola non s’ha da fare. È ora che chi governa prenda atto di questa volontà e agisca di conseguenza.
Un momento: l’educazione sessuale è una cosa, l’educazione pro frocio sua imposta oggi è un’altra cosa ed è sbagliata, quindi mi auguro che si torni alla vecchia, sana, utile educazione sessuale classica a scuola.
Naturalmente solo le lezione teoriche, per evitare equivoci di sorta…