Trump dichiara guerra ai cartelli della droga: guerra a un nemico reale

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By V febbraio 19, 2025 21:13

Trump dichiara guerra ai cartelli della droga: guerra a un nemico reale

“Il Messico è largamente governato dai cartelli della droga”. Lo ha detto Donald Trump parlando a Mar-a-Lago. “E’ triste dirlo”, ha aggiunto il presidente.

Trump dichiara guerra ai cartelli messicani: una svolta storica contro un nemico reale

Per la prima volta nella storia post-moderna, un governo sembra aver puntato il mirino su un nemico tangibile, reale, che semina morte e distruzione tra la propria gente, invece di inseguire i fantasmi del “deep state” o le narrazioni astratte di guerre geopolitiche lontane. Il 20 gennaio 2025, Donald Trump, appena insediatosi per il suo secondo mandato, ha firmato un ordine esecutivo che designa i cartelli della droga messicani come organizzazioni terroristiche straniere (FTO, Foreign Terrorist Organizations). Non si tratta di un semplice gesto simbolico: questa mossa apre la strada a un’escalation senza precedenti, rendendo i cartelli – come il Sinaloa, il Jalisco Nueva Generación (CJNG), i Cartelli Uniti, il Nordest, il Golfo e la Familia Michoacana – bersagli legittimi per attacchi militari, inclusi i temuti droni Reaper della CIA, già avvistati nei cieli messicani per missioni di sorveglianza.

Oggi la designazione ufficiale:

Un nemico che avvelena l’America

I cartelli messicani non sono un’astrazione ideologica o un avversario di comodo creato per giustificare budget militari gonfiati. Sono un nemico concreto che inonda gli Stati Uniti di morte sotto forma di fentanyl, metanfetamine e altre droghe sintetiche. Solo nel 2023, oltre 70.000 americani sono morti per overdose di fentanyl, una crisi che Trump ha promesso di stroncare. Questi gruppi criminali, con il loro controllo quasi governativo su vaste aree del Messico, gestiscono un traffico miliardario che non si limita alla droga: contrabbando di migranti, estorsione, armi e violenza sistematica sono il loro pane quotidiano. “I cartelli hanno scatenato una campagna di violenza e terrore nell’emisfero occidentale, destabilizzando nazioni e invadendo gli Stati Uniti con droghe letali, criminali e bande”, recita l’ordine esecutivo. È una diagnosi brutale ma realistica.

Una guerra diversa

A differenza delle guerre contro il “terrore” del passato – spesso combattute contro entità sfuggenti come Al-Qaeda o l’ISIS, con motivazioni ideologiche e risultati incerti – questa è una dichiarazione di guerra a un avversario che opera a pochi passi dal confine statunitense. Designandoli come terroristi, Trump non solo amplia gli strumenti legali a disposizione delle forze dell’ordine (congelamento di beni, sanzioni a chi li supporta, divieto di ingresso negli USA), ma spiana la strada a un intervento militare diretto. Gli MQ-9 Reaper, droni capaci di missioni di intelligence ma anche di trasportare missili Hellfire, sono già stati segnalati in azione segreta sopra il Messico, secondo quanto riportato da CNN il 18 febbraio 2025. Se armati, potrebbero colpire laboratori di droga o capi dei cartelli senza preavviso, trasformando la “guerra alla droga” in un conflitto asimmetrico vero e proprio.

Il Messico trema, ma il dado è tratto

Il governo messicano, guidato da Claudia Sheinbaum, ha reagito con cautela ma fermezza, ribadendo che la sovranità nazionale non sarà violata. “Collaboriamo, sì, ma non ci sottometteremo mai”, ha dichiarato. Tuttavia, la designazione dei cartelli come FTO mette il Messico in una posizione scomoda: o intensifica la lotta interna contro i narcos, mostrando risultati concreti a Trump, o rischia di vedere gli Stati Uniti agire unilateralmente. L’ipotesi di incursioni americane – dai droni alle forze speciali – non è fantascienza: Trump lo ha suggerito apertamente, rispondendo “potrebbe succedere, cose più strane sono accadute” quando interrogato sull’invio di truppe speciali.
Una svolta contro il vero male

Questa non è la solita crociata contro nemici lontani del “deep state” – élite invisibili o cospirazioni fumose care a certa retorica populista. È una guerra contro un male visibile, che uccide ogni giorno cittadini americani e messicani, che corrompe istituzioni e devasta comunità. Per una volta, il bersaglio non è un simbolo, ma un’organizzazione criminale con nomi, volti e un impatto misurabile. I critici temono che militarizzare il conflitto possa destabilizzare ulteriormente il Messico o alienare un partner commerciale cruciale. Ma i sostenitori vedono in questa mossa un atto di coraggio: affrontare un nemico reale, non un’ombra creata per distogliere l’attenzione.

Drone strikes: il prossimo passo?

Con la designazione come terroristi, i cartelli entrano nel mirino della macchina militare americana. Gli Stati Uniti hanno già usato droni per eliminare leader di gruppi terroristici in Medio Oriente; ora, il Sinaloa o il CJNG potrebbero subire lo stesso destino. La domanda non è più “se”, ma “quando”. Se Trump darà il via libera, sarà un punto di non ritorno. E mentre il mondo guarda, una cosa è certa: questa guerra non sarà combattuta solo con parole o sanzioni, ma con il fuoco. Per la prima volta, un governo sembra deciso a colpire il cuore di un nemico che avvelena i suoi stessi cittadini, e non un fantoccio del potere occulto.

Trump dichiara guerra ai cartelli della droga: guerra a un nemico reale ultima modifica: 2025-02-19T21:13:47+00:00 da V
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By V febbraio 19, 2025 21:13
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2 Comments

  1. Ul Gigi da Viganell febbraio 19, 21:55

    Sperando che non commettano gli stessi errori commessi in altri teatri, gli USA intendo…

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  2. lorenzoblu febbraio 20, 09:26

    Un altra troia al governo in un posto non adatto a lei

    Ma come si fa a votare una che per accettarsi si incipria il naso si veste come l albero di natale si mette il rossetto fatto di grasso di porco e si mette gli orecchini come un lampadario, come siamo ridotti male sta sguattera invece di ringraziare, con fermezza tutelera’ la propria sovranità?, ma se casa tua non conti una cippa e contano e comandano i trafficanti di droga, che parli a fare, ma Statte zitta statte

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