“Se lo dici a tuo padre ti picchio”, toghe lo lasciano libero di stuprare ancora bambini italiani

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By V febbraio 26, 2025 12:07

“Se lo dici a tuo padre ti picchio”, toghe lo lasciano libero di stuprare ancora bambini italiani

“Se lo dici a tuo padre ti picchio”: Ancona, un rider marocchino minaccia e abusa di un bimbo di 9 anni. È già successo, ed è ancora libero

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Ha già violentato due bambini italiani ma è libero perché “incapace”

Un incubo si ripete ad Ancona. Un rider marocchino di 30 anni ha adescato un bambino di soli 9 anni al parco, lo ha trascinato in un garage con la scusa di mostrargli una bicicletta e lì lo ha abusato sessualmente. “Se lo dici a tuo padre ti picchio”, gli avrebbe detto, una minaccia agghiacciante per zittire la sua vittima. Ma il dettaglio più sconvolgente? Non è la prima volta. Questo individuo ha già un precedente simile, eppure era stato giudicato “incapace di intendere e di volere”. Risultato? È ancora a piede libero, indagato sì, ma libero di girare per le strade. Libero, forse, di abusare dell’ennesimo bambino innocente. Siamo di fronte a un sistema che ha perso ogni controllo, che abbandona i più vulnerabili a predatori senza scrupoli.
Un mostro già noto, lasciato in libertà
I fatti risalgono a Tavernelle, quartiere di Ancona, dove il 30enne ha avvicinato il piccolo con un pretesto banale, sfruttando la sua innocenza. Una volta nel garage, il bambino è stato vittima di un’aggressione che lascia senza parole. Grazie al coraggio della sorellina, che lo ha convinto a parlare, la vicenda è venuta alla luce. Ma la giustizia dov’è? Questo non è un caso isolato: lo stesso uomo era già stato denunciato per un crimine simile in passato. All’epoca, però, il verdetto è stato chiaro: “incapace di intendere e di volere”. Nessuna condanna, nessuna detenzione, solo un lasciapassare per tornare in circolazione. E ora eccoci qui, con un altro bambino segnato a vita e un predatore ancora libero di colpire.
La civiltà in pericolo
Non è solo una questione di giustizia fallita: è un segnale di qualcosa di più grande e oscuro. Ogni giorno, la nostra società si piega sotto il peso di un’immigrazione incontrollata che porta con sé casi come questo. La cultura che difendeva i più deboli sta svanendo, sostituita da un lassismo che protegge i colpevoli e abbandona le vittime. Ad Ancona, come altrove, i nostri figli non sono più al sicuro. E mentre le autorità parlano di “indagini in corso”, il rider marocchino cammina libero, un’ombra pronta a ghermire la prossima preda. È questa la civiltà che vogliamo lasciare ai nostri bambini? Un mondo dove chi abusa può farlo ancora e ancora, protetto da un sistema che si rifiuta di vedere la realtà?
Un grido di allarme: basta con il buonismo
La vicenda di Ancona non è un episodio, è un simbolo. La demografia cambia, i numeri degli immigrati crescono – oltre 6 milioni in Italia – e con loro aumentano i rischi. Non si tratta di pregiudizi, ma di fatti: un uomo con un precedente per abusi su minori non dovrebbe essere libero di vagare, punto. Eppure, il dogma del “politicamente corretto” continua a legare le mani alla giustizia. “Incapace di intendere e di volere”? Una scusa che non regge più. Se è incapace, che venga rinchiuso per la sicurezza di tutti. Se è capace, che paghi. Ma lasciarlo libero è una condanna per i nostri figli.
Svegliamoci, prima che sia troppo tardi. Questo rider marocchino non è un’eccezione, è un avvertimento. La nostra cultura, le nostre tradizioni, i nostri valori stanno crollando sotto il peso di un’invasione che non vogliamo vedere. Oggi è un bambino di 9 anni ad Ancona, domani potrebbe essere il nostro. La domanda è semplice: quanto ancora tollereremo prima di dire basta?

“Se lo dici a tuo padre ti picchio”, toghe lo lasciano libero di stuprare ancora bambini italiani ultima modifica: 2025-02-26T12:07:32+00:00 da V
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