Pd partito islamico, trasforma le fabbriche in moschee

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By V marzo 22, 2025 22:26

Pd partito islamico, trasforma le fabbriche in moschee

Il PD e l’Islamizzazione dell’Italia: Da Partito dei Lavoratori a Partito degli Invasori

Negli ultimi anni, l’Italia sta assistendo a una trasformazione inquietante, che sembra essere orchestrata con una strategia ben precisa. Il Partito Democratico (PD), erede di un partito impegnato, almeno nominalmente, nella difesa dei lavoratori e delle fabbriche, pare aver abbandonato le sue radici per abbracciare un’agenda che favorisce l’islamizzazione del Paese, spesso a scapito delle sue tradizioni e della sua identità culturale. Un esempio lampante di questa deriva è la costruzione di una nuova moschea da mille posti in via Bologna a Torino, finanziata direttamente dal re del Marocco, con un minareto alto 20 metri che svetterà sul panorama della città. Ma ciò che rende questa vicenda ancora più grave è il contesto in cui si inserisce: il PD non solo sembra favorire tali progetti, ma è anche al centro di inchieste che rivelano rapporti opachi con Paesi come Qatar e Marocco, sollevando interrogativi su possibili interessi economici e politici dietro queste scelte.

Da Fabbriche a Moschee: Il Declino dell’Identità Italiana

Un tempo, via Bologna a Torino era sinonimo di lavoro, industria e fatica operaia. Oggi, dove sorgevano le fabbriche che hanno fatto la storia economica del Piemonte, il PD ha permesso la costruzione di una moschea imponente, capace di ospitare mille fedeli. Questo non è un caso isolato, ma parte di un trend che vede il partito spingere per trasformare spazi produttivi in luoghi di culto islamico, spesso con finanziamenti stranieri. La domanda sorge spontanea: perché sostituire il cuore pulsante dell’economia locale con strutture che, invece di produrre lavoro, sembrano rispondere a un’agenda di sostituzione culturale?

La risposta potrebbe trovarsi nei rapporti ambigui del PD con Paesi come il Marocco e il Qatar, entrambi coinvolti in inchieste che hanno scosso il panorama politico europeo. La moschea di Torino, finanziata dal re del Marocco, non è solo un simbolo religioso, ma anche un segnale di influenza esterna che si insinua nel tessuto sociale italiano. Questo progetto, approvato con il benestare di amministrazioni locali spesso guidate dal PD, rappresenta un ulteriore passo verso la perdita di identità delle nostre città, che vedono i loro spazi storici riconvertiti senza un reale confronto con i cittadini.

I Rapporti Sotto Inchiesta: PD, Qatar e Marocco

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A rendere questa vicenda ancora più preoccupante sono le inchieste che coinvolgono il PD e i suoi rapporti con Qatar e Marocco. Negli ultimi anni, il cosiddetto “Qatargate” ha portato alla luce un sistema di corruzione che vedeva alcuni europarlamentari, tra cui figure legate al PD, accusati di aver accettato tangenti per favorire gli interessi del Qatar in Europa. Le indagini hanno rivelato come il denaro qatariota sarebbe stato utilizzato per influenzare decisioni politiche, spesso mascherate da iniziative culturali o religiose, come la costruzione di centri islamici.
Parallelamente, anche i rapporti con il Marocco sono finiti sotto la lente degli inquirenti. Alcuni membri del PD sono stati accusati di aver intrattenuto contatti sospetti con rappresentanti marocchini, in un contesto che sembra suggerire un intreccio di interessi economici e politici. La moschea di via Bologna, finanziata direttamente dal re del Marocco, non può essere vista come un gesto isolato di generosità, ma come parte di una strategia più ampia che il PD sembra assecondare, forse per garantirsi appoggi internazionali o consensi elettorali tra le comunità straniere.

Un Partito che Tradisce le Sue Radici

Il PD, nato come erede di una tradizione politica che difendeva i lavoratori e le classi popolari, sembra oggi essersi trasformato in un partito che promuove l’invasione culturale e demografica dell’Italia. Da partito dei lavoratori a partito degli invasori: questa è la metamorfosi che emerge osservando le sue scelte. La costruzione di moschee al posto di fabbriche non è solo una questione urbanistica, ma un simbolo del disinteresse verso le esigenze reali degli italiani, che vedono il loro tessuto sociale eroso da progetti che rispondono più agli interessi di potenze straniere che a quelli del popolo.

La moschea di Torino non è un luogo di culto qualsiasi: con i suoi mille posti e un minareto alto 20 metri, è una dichiarazione di presenza e di potere, finanziata da un sovrano straniero e avallata da un partito che sembra aver dimenticato chi dovrebbe rappresentare. È lecito chiedersi: quali promesse o accordi si celano dietro queste scelte? E perché il PD, invece di investire nel rilancio delle aree industriali dismesse, preferisce trasformarle in avamposti di un’influenza culturale che poco ha a che fare con la storia e i valori dell’Italia?

È Tempo di Reagire

L’islamizzazione dell’Italia non è un processo inevitabile, ma il risultato di scelte politiche precise. Il PD, con il suo appoggio a progetti come quello di via Bologna e i suoi rapporti opachi con Qatar e Marocco, sta giocando un ruolo centrale in questa trasformazione. È tempo che gli italiani si facciano sentire, pretendendo trasparenza e un ritorno alle priorità che contano: lavoro, identità, futuro. Le fabbriche non possono diventare moschee senza che nessuno alzi la voce. E il PD non può continuare a tradire le sue radici senza pagarne il prezzo politico.

Pd partito islamico, trasforma le fabbriche in moschee ultima modifica: 2025-03-22T22:26:06+00:00 da V
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