Razzo europeo esplode al decollo: Italia si allei con SpaceX
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L’Italia deve allearsi con SpaceX: lo Spectrum esplode e l’Europa resta a terra
Il 30 marzo 2025, il razzo Spectrum della startup tedesca Isar Aerospace è decollato dalla base norvegese di Andøya, sopra il Circolo Polare Artico, per poi esplodere pochi istanti dopo il lancio. Doveva essere un simbolo dell’autonomia spaziale europea, un passo verso l’indipendenza da giganti come SpaceX. Invece, è diventato l’ennesima prova del ritardo tecnologico e organizzativo dell’Europa. Per l’Italia, questo fallimento è un campanello d’allarme: continuare a inseguire i sogni di grandeur dell’UE è una perdita di tempo. È ora di guardare oltre, stringendo un’alleanza strategica con SpaceX di Elon Musk.
Il flop di Spectrum: un sogno europeo in frantumi
Il razzo Spectrum, progettato per trasportare piccoli satelliti in orbita a basso costo, era atteso dagli anti-Musk come una risposta europea alla supremazia di SpaceX nello spazio. Dopo un rinvio a maggio 2024 per condizioni meteo avverse, il lancio di oggi si è concluso in un disastro: il vettore è esploso subito dopo il decollo, disintegrando mesi di lavoro e speranze. Non è il primo fallimento europeo—basti pensare ai problemi di Ariane 6 o ai ritardi di altri progetti—ma è un segnale chiaro: l’Italia deve guardare altrove: SpaceX lancia i suoi Falcon 9 con regolarità impressionante, dominando il mercato e rivoluzionando l’accesso allo spazio.
Perché l’Italia non può aspettare l’UE
L’Italia ha ambizioni spaziali legittime: una rete satellitare per la difesa, la connettività nelle aree remote e un ruolo di primo piano nell’economia dello spazio. Ma legare il nostro futuro ai tempi e alle incertezze dell’Unione Europea è un errore. I progetti europei, come IRIS² (la costellazione satellitare dell’UE), procedono a rilento, soffocati da burocrazia, divisioni tra Stati membri e mancanza di visione unitaria. Il fallimento di Spectrum dimostra che anche le startup più promettenti, come Isar Aerospace, non possono colmare il divario con SpaceX senza un supporto concreto e rapido—che l’UE non riesce a garantire.
Al contrario, SpaceX offre una soluzione concreta e immediata. Con oltre 7.000 satelliti Starlink in orbita bassa, una tecnologia collaudata e una capacità di lancio senza pari, l’azienda di Elon Musk è un partner ideale per un’Italia che vuole agire ora, non fra dieci anni. I terminali Starlink, già utilizzati in scenari critici come l’Ucraina, potrebbero rivoluzionare la nostra infrastruttura digitale e militare in tempi brevi.
I vantaggi di un’alleanza con SpaceX
Un’alleanza con SpaceX porterebbe all’Italia benefici tangibili:
Tecnologia all’avanguardia: Accesso a una rete satellitare globale con bassa latenza e alta velocità, superiore a qualsiasi alternativa europea, incluso Eutelsat-OneWeb.
Indipendenza operativa: Collaborare con SpaceX non significa sottomissione agli USA, ma un accordo pragmatico che rafforza la nostra capacità autonoma, svincolandoci dai ritardi di Bruxelles.
Impulso economico: Investire in partnership con SpaceX potrebbe attrarre innovazione, creare posti di lavoro nel settore spaziale italiano e posizionare aziende nazionali come subcontractor nei progetti di Musk.
Basta con l’attesa: l’Italia scelga la via della concretezza
Il disastro di Spectrum non è solo un fallimento tecnico, ma il simbolo di un’Europa che promette molto e realizza poco. L’Italia non può permettersi di restare ostaggio di un sogno continentale che si scontra con la realtà. SpaceX, con i suoi successi e la sua visione, è un alleato naturale per un paese che vuole contare nello spazio e sulla Terra. Basta perdere tempo con i progetti incerti dell’UE: Roma deve negoziare direttamente con Musk, costruendo una partnership che proietti l’Italia tra le stelle, non tra i detriti di un razzo esploso.
Ma non capite: se è europeo è migliore perchè é inclusivo, é contro il cambiamento climatico ed é antifà, poi esplode cantando “bella ciao” perchè hanno stato Salvini e Putin…