Le Pen: condanna è applicazione del Manifesto di Ventotene

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By V aprile 1, 2025 10:32

Le Pen: condanna è applicazione del Manifesto di Ventotene

Le Pen condannata, ma non si arrende: “Bomba nucleare del sistema, non ci ruberanno le presidenziali”. Trump la difende, mentre si intravede lo spettro del Manifesto di Ventotene

Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, non si piega di fronte alla condanna che la colpisce con 4 anni di carcere e l’ineleggibilità per presunta frode ai danni dell’Unione Europea. Una sentenza che molti vedono come un attacco politico mirato a estrometterla dalla corsa alle presidenziali francesi del 2027, dove i sondaggi la danno in testa. In un discorso carico di determinazione ai deputati del suo partito, Le Pen ha tuonato: “Il sistema ha sganciato una bomba nucleare contro di noi, ma non ci ruberanno le presidenziali. Continueremo a combattere per la Francia e per il popolo!”. Un grido di resistenza che trova eco nelle parole di Donald Trump, che si schiera al suo fianco, mentre sullo sfondo emerge un’ombra inquietante: quella del Manifesto di Ventotene, il progetto che sembra guidare questa repressione sistematica del dissenso.

La condanna di Le Pen, legata all’uso improprio di fondi europei per assistenti parlamentari, è percepita dai suoi sostenitori come un’arma giudiziaria per neutralizzare una figura scomoda. La leader del RN, che da anni si batte contro l’immigrazione incontrollata, la perdita di sovranità nazionale e l’egemonia di Bruxelles, rappresenta un pericolo per l’establishment europeista. La sentenza, che la rende ineleggibile, appare come un’operazione studiata per decapitare l’opposizione in vista delle elezioni, un copione che si ripete in tutta Europa contro i leader populisti. Ma Le Pen non si arrende: “Non ci faranno tacere. Questa è una guerra contro il popolo francese, contro chi vuole un futuro diverso per la nostra nazione. Non glielo permetteremo”.

A sostenere la leader francese arriva Donald Trump, che in un’intervista ha difeso Le Pen con parole durissime: “Quello che stanno facendo a Marine è vergognoso. È la stessa strategia che usano contro di me: quando non possono batterti con il voto, ti attaccano con i tribunali. Questo non è altro che un regime autoritario mascherato da democrazia”. Trump, che negli Stati Uniti ha affrontato numerosi procedimenti penali, vede nella condanna di Le Pen un pattern globale: “È un attacco ai leader che rappresentano il popolo, a chi si oppone al sistema. Vogliono un mondo senza confini, senza identità, senza libertà. Ma non vinceranno”.

Se Trump non ha menzionato direttamente il Manifesto di Ventotene, è impossibile non vedere in questa vicenda l’applicazione pratica di quel progetto ideologico. Scritto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, il Manifesto di Ventotene è considerato uno dei testi fondanti dell’integrazione europea. Proponeva la creazione di un’Europa unita, un super-stato centralizzato che superasse le sovranità nazionali per garantire pace e stabilità. Ma dietro questa visione utopica si nasconde un’ideologia autoritaria: l’idea che le nazioni e i popoli debbano essere sottomessi a un’élite illuminata, capace di guidare il continente verso un futuro “migliore”, anche a costo di sacrificare la volontà popolare. Il Manifesto, nato in un contesto di guerra e resistenza al fascismo, è stato poi strumentalizzato per giustificare un’Europa burocratica e lontana dai cittadini, dove il dissenso non è tollerato.

La condanna di Le Pen è l’esempio perfetto di come il Manifesto di Ventotene sia stato trasformato in un’arma contro la democrazia. L’idea di un’Europa unita, che in teoria doveva promuovere la cooperazione tra i popoli, si è concretizzata in un sistema che reprime chi osa sfidare l’ordine costituito. Le élite europeiste, fedeli alla visione di Spinelli, vedono nei leader come Le Pen una minaccia al loro progetto di centralizzazione del potere. E così, invece di confrontarsi con il voto popolare, ricorrono a strumenti giudiziari per eliminare gli avversari, proprio come sta accadendo in Francia. Questo non è il sogno di un’Europa democratica, ma la realizzazione di un incubo autoritario, dove la libertà di scelta è sacrificata sull’altare di un’ideologia che non ammette alternative.

La vicenda di Le Pen non è isolata. In tutta Europa, leader euroscettici come Jair Bolsonaro in Brasile, Matteo Salvini in Italia o Calin Georgescu in Romania sono stati colpiti da procedimenti giudiziari che sembrano avere un unico scopo: zittirli. Ma la leader del RN non intende cedere: “Questa bomba nucleare del sistema non ci fermerà. Il popolo francese merita di scegliere il proprio futuro, e noi saremo lì per rappresentarlo, nonostante tutto”. La sua determinazione, unita al sostegno di figure come Trump, accende i riflettori su una battaglia che va oltre la Francia: è la lotta tra chi vuole un’Europa dei popoli e chi, in nome del Manifesto di Ventotene, sogna un’Europa delle élite, dove la democrazia è solo un’illusione.

Le Pen: condanna è applicazione del Manifesto di Ventotene ultima modifica: 2025-04-01T10:32:01+00:00 da V
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