Parcheggia col finestrino abbassato, multa: «Istiga al furto»
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Vicenza: musulmani e sikh invadono le piazze, ma guai a lasciare il finestrino aperto. Multa da 42 euro: “Istigazione al furto”. È questa l’Italia di oggi?
Vicenza, una città che un tempo incarnava il buon senso e la serenità della provincia italiana, sembra ormai sprofondata in un paradosso grottesco. Da un lato, intere piazze vengono occupate senza battere ciglio: i musulmani celebrano il Ramadan in massa, i sikh marciano per le strade, trasformando spazi pubblici in territori esclusivi senza che nessuno osi fiatare. Dall’altro, un cittadino qualunque, un automobilista vicentino, viene punito con una multa di 42 euro per aver lasciato il finestrino della sua auto abbassato di appena 10 centimetri. Il motivo? “Comportamento che istiga il furto”. Roba da non credere.
È successo domenica 23 marzo, in viale X Giugno, a due passi dal santuario di Monte Berico, luogo simbolo della città. L’uomo, tornato alla sua vettura dopo una breve sosta, si è trovato davanti un verbale della polizia locale che lo accusava di non aver “adottato opportune cautele atte a impedire l’uso del veicolo senza consenso”. Tradotto: quel finestrino socchiuso sarebbe un invito ai ladri, una provocazione bella e buona. La norma applicata è il comma 4 dell’articolo 158 del Codice della Strada, che obbliga i conducenti a prendere precauzioni per evitare incidenti o accessi non autorizzati al veicolo. Sanzione prevista: da 42 a 173 euro. Nel caso del nostro sfortunato concittadino, si è “accontentata” della cifra minima. Ma è davvero questo il problema di Vicenza?
Mentre la città assiste impotente a occupazioni di spazi pubblici, a celebrazioni che stravolgono la quotidianità senza alcun rispetto per chi in quelle piazze ci vive o ci lavora, la legge si accanisce contro un cittadino inerme per una colpa che sa di assurdo. Dieci centimetri di finestrino abbassato diventano un crimine, mentre chi trasforma Vicenza in un palcoscenico per eventi estranei alla sua identità non riceve nemmeno un richiamo. Dove sta il buonsenso? L’automobilista, amareggiato, ha commentato: “Prima di applicare la norma ci sarebbe il buonsenso. Ma non farò ricorso”. Una rassegnazione che dice tutto sullo stato d’animo di chi si sente abbandonato dalle istituzioni.
E allora viene da chiedersi: è questa la giustizia che vogliamo? Da una parte si tollera l’intollerabile, si chiude un occhio davanti a chi occupa e stravolge, e dall’altra si perseguita il cittadino comune per inezie. Lasciare un finestrino socchiuso è davvero “istigazione al furto”, mentre intere piazze requisite non sono un’istigazione al caos? A Vicenza, a quanto pare, la priorità non è garantire ordine e rispetto per tutti, ma punire chi osa respirare senza rispettare il rigore burocratico.
Se questo è il futuro, c’è poco da stare allegri. L’Italia, o almeno questa Vicenza, sembra aver perso la bussola: multa il finestrino aperto, ma lascia campo libero a chi occupa senza ritegno. E noi, cittadini, restiamo a guardare, tra rabbia e incredulità.
Sono impazziti per le troppe seghe che si fanno, e non si tratta necessariamente di seghe mentali…