La tv che lanciò Ezio Greggio diventa un mega centro accoglienza per immigrati
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È ufficiale: l’ex Telestudio di via Rocca de’ Baldi, storica sede della televisione torinese che lanciò volti come Ezio Greggio e Alba Parietti, diventerà un centro di accoglienza per migranti. La conferma è arrivata ieri, 23 aprile, in Sala Rossa, direttamente dall’assessore Jacopo Rosatelli, che ha ammesso l’intenzione della prefettura di ospitare fino a 100 richiedenti asilo nel cuore di Nizza Millefonti, a due passi dal grattacielo della Regione Piemonte. Una notizia che ha scatenato la furia delle opposizioni e dei cittadini, stanchi di vedere le loro città trasformate in dormitori per immigrati, mentre il governo, che aveva promesso di svuotare i centri di accoglienza, continua a riempirli: oggi sono oltre 200 mila i migranti ospitati in strutture che ingrassano il business dell’accoglienza, l’unico settore che sembra prosperare in un’Italia allo sbando.
La struttura, un edificio di 6 mila metri quadrati acquistato all’asta dopo il fallimento della televisione nel 2022, sarà gestita dalla cooperativa valdostana “Le Soleil”, già nota per amministrare altri centri di accoglienza. I lavori sono in corso, con planimetrie che prevedono grandi stanzoni, aree comuni e bagni collettivi, perfetti per un centro di accoglienza straordinaria. Ma la notizia ha fatto esplodere la protesta. La Lega, guidata da Fabrizio Ricca, ha dichiarato guerra al progetto, chiedendo al sindaco Stefano Lo Russo di bloccare il cambio di destinazione d’uso e annunciando azioni in tutte le sedi possibili. “Non permetteremo che un quartiere storico di Torino diventi l’ennesimo ghetto per immigrati”, ha tuonato Ricca, accusando l’assessore Paolo Mazzoleni di aver nascosto la verità per mesi, parlando vagamente di “appartamenti” mentre la prefettura pianificava l’arrivo dei migranti.

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Il caso di via Rocca de’ Baldi è l’ennesima prova di un sistema fuori controllo. Mentre i cittadini di Nizza Millefonti, già alle prese con spaccio e degrado, gridano “basta” – come dimostrato dalla manifestazione del Comitato Nizza Bengasi del 30 marzo, con 150 persone in strada – le istituzioni continuano a favorire un’industria dell’accoglienza che arricchisce cooperative e lascia i quartieri in balia del caos. E il governo? Dopo le promesse elettorali di svuotare i centri, i numeri parlano chiaro: 200 mila immigrati ospitati, un’invasione che non accenna a fermarsi. Intanto, a Milano, un immigrato gambiano rilasciato dopo un arresto ha strangolato un domestico poche ore dopo, e a Modena una gang multietnica di seconda generazione ha terrorizzato 26 coetanei. La domanda è una: quante altre tragedie dovremo sopportare?
Solo negli ultimi giorni le navi ong hanno sbarcato a Ravenna e Ancona centinaia di altri clandestini. E’ il blocco navale immaginario.
Serve un’inversione di rotta immediata: stop ai centri di accoglienza, rimpatri forzati e blocco degli arrivi. L’Italia non può essere il rifugio di chiunque, mentre i suoi cittadini vivono nella paura. Via Rocca de’ Baldi non è solo un edificio: è il simbolo di un Paese che ha perso il controllo. Se non agiamo ora, il futuro sarà un incubo.
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