Italia, non basta più avere un lavoro per non essere poveri

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By V aprile 27, 2025 13:30

Italia, non basta più avere un lavoro per non essere poveri

Il record dell’occupazione è una farsa. Creiamo lavori sottopagati per immigrati e non lavori di qualità per italiani.

Immigrazione di massa: il vero nemico dell’economia italiana e dei lavoratori

L’immigrazione regolare di massa sta distruggendo l’economia italiana, e i dati Eurostat lo confermano con una chiarezza inquietante. Avere un lavoro, persino a tempo pieno, non basta più a garantire una vita dignitosa: i salari depressi dalla competizione con manodopera straniera a basso costo stanno spingendo sempre più italiani verso la povertà. Nel 2024, il 9% dei lavoratori full-time in Italia è a rischio povertà, con un reddito inferiore al 60% del mediano nazionale – un aumento dall’8,7% del 2023. Se consideriamo tutti i lavoratori occupati per almeno metà dell’anno, la percentuale sale al 10,2%, in crescita dal 9,9% dell’anno precedente. In Germania, questa cifra è meno della metà, al 3,7%. La sinistra globalista può continuare a ignorare il problema, ma i numeri parlano: l’immigrazione incontrollata sta impoverendo chi lavora.

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La narrazione secondo cui l’immigrazione sia un motore economico è una favola. In Italia, la presenza di oltre 2,4 milioni di lavoratori stranieri nel 2023, pari al 10,1% della forza lavoro, ha creato un mercato del lavoro saturo di manodopera poco qualificata, disposta ad accettare salari irrisori. Questo ha depresso le retribuzioni, soprattutto nei settori come l’agricoltura (18% di occupati stranieri), il turismo (17,4%) e le costruzioni (16,4%). Un aumento dell’1% nella quota di immigrati extra-UE si traduce in una diminuzione della produttività del lavoro di circa 0,5 punti percentuali, come evidenziato da uno studio presentato il 20 dicembre 2024. E mentre i salari stagnano, il rischio povertà cresce: in Italia, il 27,1% dei minori è a rischio povertà, contro una media UE del 24,8%, e regioni come Calabria (48,6%), Campania (44,4%) e Sicilia (41,4%) sono tra le più colpite d’Europa.

Certo, ci sono dati positivi: la deprivazione materiale è scesa all’8,5% nel 2024, coinvolgendo circa 5 milioni di persone, e quella grave al 4,6%, con 2,7 milioni di italiani che non possono permettersi almeno sette delle 13 spese essenziali. Ma questo miglioramento è una magra consolazione quando il 34% degli stranieri in Italia vive in povertà assoluta, 4,5 volte più degli italiani (7,4%), secondo ISTAT 2023. L’immigrazione di massa non solo impoverisce gli italiani, ma crea sacche di miseria tra gli stessi immigrati, che spesso finiscono per alimentare circuiti di lavoro nero e criminalità.

L’Italia non può più permettersi questa invasione economica. La Germania, con una deprivazione materiale all’11,4%, dimostra che un mercato del lavoro più controllato protegge meglio i cittadini. L’immigrazione regolare va fermata, e servono politiche che riportino i salari a livelli dignitosi, proteggendo il nostro tessuto produttivo – come sta facendo Trump con i dazi anti-Cina al 125%. La missione di Giorgia Meloni a Washington il 16 aprile è un’occasione per allinearsi agli Usa e adottare misure protezionistiche. Basta con le favole globaliste: l’immigrazione non è un’opportunità, è una condanna per i lavoratori italiani.

Italia, non basta più avere un lavoro per non essere poveri ultima modifica: 2025-04-27T13:30:05+00:00 da V
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By V aprile 27, 2025 13:30
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1 Comment

  1. xx aprile 27, 16:15

    Esattamente. L’immigrazione poi peggiora questa situazione. Ci vuole la Remigrazione, gli immigrati al loro paese e gli italiani devono tornare in Italia.
    Ma se questo non avviene la colpa è anche dei politici, che guarda caso sono i primi poltronari mantenuti con alti stipendi.

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