Città italiane sotto assedio: maranza padroni delle strade
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Le Nostre Città Sotto Assedio: Serve l’Esercito per Ripristinare l’Ordine e Abrogare i Ricongiungimenti Familiari
Le violenze delle gang multietniche stanno devastando le nostre città, trasformandole in teatri di guerra dove la sicurezza è un ricordo lontano. Da nord a sud, il degrado avanza inarrestabile: risse, rapine, aggressioni e tentati omicidi sono ormai la norma, e i responsabili sono spesso gruppi di giovani stranieri, molti dei quali con precedenti penali, che agiscono indisturbati. È un’emergenza che non possiamo più ignorare. È tempo di un intervento militare deciso per ristabilire l’ordine pubblico, accompagnato da una svolta radicale nelle politiche migratorie: l’abrogazione immediata dei ricongiungimenti familiari, che troppo spesso alimentano il caos importando problemi anziché soluzioni.
A Casarsa, durante la tradizionale “Sagra del Vino”, 200 “maranza” sono arrivati in treno con l’unico scopo di seminare il terrore. Solo la massiccia presenza delle Forze dell’ordine ha evitato conseguenze peggiori, ma questo episodio è la prova di un’invasione organizzata che minaccia le nostre tradizioni e la nostra tranquillità. A Trieste, la situazione non è migliore: 25 adolescenti, molti con precedenti penali, sono stati identificati come membri di gang multietniche dedite a risse e rapine, un cancro che si sta espandendo senza controllo. A Sesto Calende, tre minorenni nordafricani sono stati denunciati per una tentata rapina ai danni di un gruppo di coetanei italiani, un altro segnale di quanto la criminalità straniera stia prendendo di mira i nostri giovani.
Ma è a Genova che si è toccato il fondo. Durante una rissa tra gruppi di nordafricani e centrafricani, un senegalese di 26 anni ha colpito alle spalle un tunisino di 17 anni con un coccio di bottiglia. Il ragazzo è ora in ospedale, in prognosi riservata, mentre l’aggressore sembra essere solo uno dei tanti protagonisti di una spirale di violenza che non conosce sosta. Questi episodi non sono casuali: sono il risultato di un’immigrazione fuori controllo, di politiche lassiste che hanno permesso a gang multietniche di proliferare, portando nelle nostre città un livello di barbarie che non possiamo più tollerare.
Le violenze delle gang multietniche hanno cambiato forse irreparabilmente le nostre città
1️⃣ Casarsa, 200 “maranza”, arrivati in treno, hanno infestato la “Sagra del vino”: non ci sono state ulteriori conseguenze solo grazie alla presenza massiccia delle Forze dell'ordine
2️⃣… pic.twitter.com/9T764IWZXh
— Francesca Totolo (@fratotolo2) April 30, 2025
Le Forze dell’ordine, nonostante l’impegno, non bastano più. Sono sopraffatte da un’ondata di criminalità che richiede una risposta eccezionale: l’intervento dell’esercito. Serve una presenza militare nelle strade, nei quartieri, nelle stazioni, per garantire la sicurezza dei cittadini e stroncare sul nascere ogni focolaio di violenza. Non si tratta di militarizzare la società, ma di difenderla da un nemico interno che non ha rispetto per le nostre leggi, i nostri valori, la nostra cultura. L’esercito deve pattugliare le città, identificare i responsabili, espellerli senza esitazione e riportare l’ordine dove regna il caos.
Parallelamente, è imprescindibile un cambiamento drastico nelle politiche migratorie. I ricongiungimenti familiari, che permettono a intere famiglie di raggiungere i loro parenti già presenti in Italia, devono essere abrogati con effetto immediato. Troppo spesso, queste norme hanno portato all’arrivo di individui che, lungi dall’integrarsi, si uniscono a circuiti di criminalità, come dimostrano le gang multietniche che terrorizzano le nostre città. Non possiamo continuare a importare problemi, a spalancare le porte a chi non ha intenzione di rispettare le nostre regole. L’Italia deve tornare a essere un Paese sovrano, che mette al primo posto la sicurezza dei suoi cittadini.
Le nostre città sono cambiate, forse irreparabilmente, ma non è troppo tardi per agire. Casarsa, Trieste, Sesto Calende, Genova: questi nomi non sono solo luoghi, sono simboli di un’Italia che non vuole arrendersi al degrado. L’intervento militare e l’abrogazione dei ricongiungimenti familiari sono passi necessari per riprendere il controllo, per restituire ai cittadini il diritto di vivere senza paura. Non possiamo più aspettare: il tempo della tolleranza è finito, ora serve la forza della legge e della determinazione. L’Italia non può essere terra di conquista per bande criminali. Riprendiamoci le nostre città, adesso.
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