Leone XIII: il Papa contro la Massoneria e le “influenze non cristiane”
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Leone XIII e le “Influenze Non Cristiane” in Humanum Genus
Papa Leone XIII (1878-1903), cui Leone XIV si ispira nel nome, affrontò nell’enciclica Humanum Genus (1884) le minacce percepite alla fede cattolica, concentrandosi principalmente sulla massoneria, che accusava di promuovere un naturalismo anticristiano e di minare l’autorità della Chiesa. Nel testo, Leone XIII non menziona esplicitamente l’Islam, ma fa riferimento generico alle “influenze non cristiane” come parte di un panorama ideologico che, a suo avviso, allontanava l’umanità dalla verità rivelata. Queste influenze includevano movimenti secolari, filosofie razionaliste e, in senso lato, religioni non cristiane, percepite come ostacoli alla missione evangelizzatrice della Chiesa.
Nel contesto dell’epoca, l’Islam era visto dalla Chiesa come una realtà distante, spesso ridotta a una religione “rivaleggiante” in chiave missionaria. Leone XIII, pur non dedicando documenti specifici all’Islam, operava in un clima ecclesiale che considerava le religioni non cristiane, inclusi l’Islam, come campi da convertire piuttosto che partner di dialogo. In Humanum Genus, il Papa denuncia le “sette” e le ideologie che promuovono un “culto della natura” o una morale svincolata dalla fede cattolica, ma l’Islam non è un bersaglio diretto. La sua critica si rivolge più alle forze secolarizzanti dell’Europa moderna – come la massoneria, il liberalismo e il socialismo – che alle tradizioni religiose organizzate come l’Islam.
Tuttavia, l’approccio di Leone XIII rifletteva la mentalità pre-conciliare, lontana dal dialogo interreligioso del Vaticano II (Nostra Aetate, 1965), che riconosce elementi di verità nell’Islam. La sua visione era radicata in una Chiesa che si sentiva assediata dalla modernità, e le “influenze non cristiane” erano un monito contro tutto ciò che poteva indebolire la fede cattolica. Questo includeva, implicitamente, religioni come l’Islam, viste attraverso la lente della superiorità cristiana dell’epoca.
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