Sette minori immigrati picchiano bambini italiani appena presa cittadinanza

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By V maggio 11, 2025 10:57

Sette minori immigrati picchiano bambini italiani appena presa cittadinanza

Minorenni Stranieri con Cittadinanza Italiana Rapinano e Insultano Tre Coetanei: Solo un Avviso Orale, Serve Revocare la Cittadinanza!

Un episodio di violenza inaudita scuote la città: sette minorenni, tutti di età compresa tra i 15 e i 16 anni, stranieri ma con cittadinanza italiana, hanno rapinato, picchiato e insultato tre coetanei con epiteti omofobi in pieno centro. I giovani aggressori, studenti di scuole locali, hanno agito con una ferocia che lascia sgomenti, eppure sono stati raggiunti solo da un blando “avviso orale” per “comportamenti antisociali”. Un provvedimento che non rende giustizia alle vittime e che alimenta un dibattito urgente: è necessario revocare la cittadinanza italiana anche ai minorenni di origini straniere colpevoli di reati violenti.

L’Aggressione: Violenza e Insulti Omofobi

L’episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, 10 maggio 2025, in una piazza centrale di Torino, frequentata da giovani e famiglie. I sette minorenni hanno accerchiato tre coetanei, tutti studenti della stessa fascia d’età, e li hanno aggrediti senza alcun motivo apparente. Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia, i ragazzi sono stati prima insultati con epiteti omofobi, poi colpiti con calci e pugni, e infine rapinati dei loro effetti personali: cellulari, portafogli e zaini. Le vittime, visibilmente sotto shock, hanno riportato contusioni e ferite, e una di loro è stata trasportata in ospedale per un sospetto trauma cranico. Alcuni passanti, allarmati dalle urla, hanno chiamato le forze dell’ordine, che sono intervenute identificando rapidamente i responsabili.

I sette aggressori, tutti di origini straniere ma con cittadinanza italiana acquisita, frequentano regolarmente le scuole della città. Questo dettaglio ha reso ancora più sconcertante l’episodio: non si tratta di giovani emarginati o senza istruzione, ma di ragazzi inseriti nel sistema scolastico, che tuttavia hanno scelto di agire con una violenza brutale e discriminatoria.

Solo un Avviso Orale: Una Risposta Inadeguata

Nonostante la gravità dell’accaduto, i sette minorenni sono stati raggiunti solo da un “avviso orale” emesso dalla Questura, un provvedimento amministrativo che si limita a segnalare “comportamenti antisociali” e a invitare i ragazzi a modificare la propria condotta. Nessuna misura cautelare, nessuna denuncia penale immediata, nessun segnale concreto di giustizia per le vittime. Questo approccio ha scatenato l’indignazione dei cittadini e delle famiglie delle vittime, che chiedono pene più severe e un intervento deciso per fermare l’escalation di violenza giovanile.
“È inaccettabile che un episodio del genere venga liquidato con un semplice avviso”, ha dichiarato il padre di una delle vittime. “Questi ragazzi hanno aggredito, rapinato e insultato mio figlio con epiteti omofobi, e ora sono liberi di tornare a scuola come se nulla fosse. Dove sono la giustizia e la sicurezza per i nostri figli?”. Anche il Comitato di Quartiere ha espresso preoccupazione, sottolineando come episodi simili siano in aumento e come il sistema giudiziario sembri incapace di gestire la crescente violenza tra i giovani, soprattutto quando si tratta di minorenni di origini straniere.

Revocare la Cittadinanza: Una Misura Necessaria

Questo episodio riapre un dibattito cruciale: è giusto che minorenni di origini straniere, pur con cittadinanza italiana, possano commettere reati violenti senza conseguenze significative? La risposta, per molti, è no. La cittadinanza italiana, concessa a questi giovani attraverso i genitori o per nascita sul territorio, dovrebbe essere un privilegio che comporta responsabilità, non un lasciapassare per delinquere impunemente. La proposta di revocare la cittadinanza anche ai minorenni colpevoli di reati violenti sta guadagnando sempre più consenso, soprattutto di fronte a episodi come questo, dove la violenza si mescola a comportamenti discriminatori come gli insulti omofobi.
I sette aggressori, pur essendo cittadini italiani, hanno dimostrato un totale disprezzo per i valori fondamentali del nostro Paese: il rispetto per gli altri, l’inclusione e la convivenza civile. La loro condotta non è solo un reato, ma un attacco ai principi su cui si fonda la nostra società. La revoca della cittadinanza, già prevista in Italia per gli adulti in casi di crimini gravi come il terrorismo (Legge 91/1992, modificata dal Decreto Sicurezza del 2018), dovrebbe essere estesa anche ai minorenni in situazioni di reati violenti e discriminatori. Questo non solo manderebbe un segnale chiaro contro la criminalità giovanile, ma servirebbe anche a incentivare un senso di responsabilità tra i giovani immigrati e le loro famiglie, spesso accusate di non favorire un’integrazione reale.

Un Sistema da Riformare

L’attuale sistema giudiziario, che per i minorenni prevede misure blande come l’avviso orale, appare inadeguato a gestire episodi di questa gravità. La legge italiana tutela i minori, anche quando commettono reati, con l’obiettivo di favorire il loro reinserimento sociale. Ma quando la violenza è così brutale e accompagnata da atteggiamenti discriminatori, come gli insulti omofobi, è evidente che serve un approccio più duro. La revoca della cittadinanza potrebbe essere un primo passo, seguito da pene più severe e programmi di rieducazione mirati, che affrontino anche il tema dell’omofobia e della violenza di gruppo.

Un Appello per la Sicurezza e la Giustizia

L’episodio di Torino è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. I cittadini chiedono sicurezza per i propri figli, che non possono più essere lasciati in balia di bande di giovani violenti, spesso protetti dalla loro cittadinanza italiana e dalla loro minore età. È ora di dire basta: chi commette reati gravi, anche se minorenne, non può godere degli stessi diritti di chi rispetta le leggi e i valori della nostra società. La revoca della cittadinanza per i minorenni di origini straniere colpevoli di reati violenti è una misura necessaria per ristabilire giustizia e sicurezza. Le vittime di questa aggressione meritano risposte concrete, non avvisi orali che sanno di beffa. Riprendiamoci le nostre città, a partire dai nostri giovani!

E poi è urgente tornare allo ius sanguinis. Non devono proprio prenderla, la nostra cittadinanza.

Sette minori immigrati picchiano bambini italiani appena presa cittadinanza ultima modifica: 2025-05-11T10:57:42+00:00 da V
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By V maggio 11, 2025 10:57
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell maggio 11, 12:12

    Ma tanto non gliene frega niente a nessuno…

    Reply to this comment
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