PD confessa: grazie alla nostra legge arrivati tanti delinquenti dalla Tunisia
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Minori stranieri e criminalità, “Sono arrivati molti delinquenti dalla Tunisia”: la Legge Zampa è un insulto alla sicurezza
Un sistema schizofrenico che coccola i criminali e sputa in faccia alle vittime: Modena ostaggio di un’accoglienza criminale e di una legge vergognosa.
“Sono arrivati molti delinquenti dalla Tunisia”. Le parole dell’assessore PD Alessandra Camporota, pronunciate il 19 maggio 2025 in Consiglio comunale a Modena, sono un pugno nello stomaco, una verità che brucia e che nessuno, per anni, ha avuto il coraggio di urlare. Altro che minori in cerca di un futuro: tra i cosiddetti “non accompagnati” si nascondono veri e propri predatori, spesso maggiorenni, che sfruttano la Legge Zampa, voluta dal PD, per rapinare, stuprare e terrorizzare. L’irruzione a coltello in un bar-tabaccheria di via Emilia e l’orrore di Tabina, con una donna di 65 anni violentata e picchiata da un “minore” tunisino, sono la prova di un sistema marcio che protegge i delinquenti e abbandona i cittadini al loro destino.
Tabina: il simbolo di un disastro annunciato
Il caso di Tabina non è un incidente, ma il frutto velenoso di un’accoglienza folle. Un “minore” tunisino, coccolato per tre anni dai Servizi Sociali di Modena con vitto, alloggio e “percorsi di integrazione” costati 76mila euro, ha ripagato la collettività con uno stupro e un’aggressione brutale. Questo soggetto, noto per fragilità psichiche e comportamenti devianti, è passato da comunità a comunità, persino affidato a un parente, senza che nessuno lo fermasse. E non è un caso isolato: Camporota ha ammesso che il 10% dei minori stranieri accolti, centinaia di giovani, è coinvolto in reati gravi. Rapine a mano armata, spaccio, violenze: i tunisini, in particolare, dominano la cronaca nera modenese, trasformando le strade in un far west.
Legge Zampa: un’aberrazione che arma i criminali
La Legge Zampa, partorita nel 2017 dalla sinistra buonista, è una vergogna nazionale. Non protegge i minori, ma garantisce impunità a delinquenti che si spacciano o sono tali. L’autodichiarazione dell’età è una farsa: basta dire “ho 17 anni” per ottenere tutele, vitto e alloggio, senza che nessuno verifichi davvero. Gli esami auxologici? Una barzelletta, lenti e imprecisi, con la norma che, nel dubbio, considera tutti minorenni. Risultato: ventenni con precedenti penali, spesso in fuga dai loro Paesi, si mescolano ai veri minori, sfruttando un sistema che li rende intoccabili. La Zampa vieta l’espulsione, anche per reati gravi, trasformando l’Italia in un paradiso per la feccia criminale.

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E Modena paga il prezzo. Ogni “minore” costa 80 euro al giorno, 4 milioni l’anno per 110-120 ragazzi, soldi buttati in comunità che non controllano, non educano, non prevengono. Le cooperative che gestiscono l’accoglienza, come denunciato da Piergiulio Giacobazzi, sono ormai un business cinico, più interessate ai finanziamenti che alla sicurezza. I controlli? Una presa in giro. Le segnalazioni di rientri non autorizzati o condotte devianti arrivano quando i reati sono già commessi, e la Polizia locale, pur attiva, non può vigilare su ogni soggetto a rischio.
Un sistema che odia le vittime
Le vittime, come la donna di Tabina, sono il vero scandalo. Non solo subiscono violenze inaudite, ma scoprono che i loro aguzzini erano noti, monitorati, eppure liberi di colpire. La Legge Zampa, con il suo ipergarantismo, è un insulto alla loro sofferenza: tutela i carnefici, offre loro avvocati, percorsi di “reinserimento”, mentre le vittime sono lasciate sole, senza giustizia. Giovanni Bertoldi (Lega) lo ha detto chiaro: non è accettabile che soggetti con problemi psichici o inclinazioni criminali circolino senza controllo. Eppure, il sistema Sai, sbandierato come soluzione, è un fallimento: 6.680 posti nazionali contro un fabbisogno triple, una goccia nel mare di un’emergenza fuori controllo.
Basta ipocrisia: abrogare la Zampa, ora
Basta con questa follia. La Legge Zampa va cancellata, senza se e senza ma. È un tradimento dei cittadini, un’arma in mano a chi vuole distruggere la nostra sicurezza. Servono misure drastiche: verifica obbligatoria dell’età con test immediati, espulsione automatica per chi delinque, chiusura delle comunità che non garantiscono controllo. La Tunisia, serbatoio di criminalità, deve essere costretta a riprendersi i suoi delinquenti con accordi bilaterali ferrei. E le cooperative dell’accoglienza, che lucrano sulla pelle degli italiani, vanno smantellate.
Modena non può essere il laboratorio di un esperimento sociale fallito. L’irruzione in via Emilia, lo stupro di Tabina, le rapine quotidiane sono un grido di allarme. Camporota ha avuto il coraggio di dire la verità: molti di questi “minori” sono criminali, non vittime. Ma le parole non bastano. Serve agire, ora, prima che altre vite vengano distrutte. La Legge Zampa non è solo un errore: è un crimine contro gli italiani. Abrogarla è un dovere.
Come diceva il troione locale dopo le ultime elezioni “i Fascisti non devono venire qui a dirci cosa dobbiamo fare!”
Dovete crepare e basta, sbrigatevi piuttosto…