Consulta dà il via libera: sequestrare navi ONG è costituzionale

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By V luglio 8, 2025 19:27

Consulta dà il via libera: sequestrare navi ONG è costituzionale

I parrucconi della Corte Costituzionale, burocrati mantenuti nel lusso dai contribuenti, hanno avuto comunque l’ardire di asserire che “salvare la vita dei clandestini è un obbligo”. Come se parlassimo di naufraghi e non di clienti prelevati sua appuntamento.

**La Consulta salva Piantedosi, ma è un affronto alla democrazia**
**Burocrati non eletti decidono, e l’obbligo di salvare vite diventa una farsa per le ONG**

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La Corte Costituzionale ha dato ragione al decreto Piantedosi sul fermo delle navi ONG, dichiarando con la sentenza numero 101 che “salvare le vite è un dovere” ma che la misura non presenta profili di incostituzionalità. Una vittoria per il governo, sì, ma un’amara pillola per la democrazia. La Consulta ha respinto i ricorsi di SOS Méditerranée sull’Ocean Viking, riconoscendo che il fermo amministrativo è una sanzione chiara e proporzionata, in linea con la Convenzione di Amburgo e i principi di cooperazione internazionale. Ha persino sottolineato che la norma evita l’arbitrio e garantisce la conoscibilità del precetto. Bene, ma a decidere non sono stati i cittadini attraverso i loro eletti: sono stati burocrati non eletti, e questo è un insulto intollerabile. E per di più, il discorso sull’obbligo di salvare vite è applicato in modo demenziale alle ONG, che non soccorrono naufraghi in pericolo, ma li prelevano su appuntamento, trasformando il Mediterraneo in un taxi per clandestini.

La sentenza ha un fondo di logica: il fermo punisce chi ignora le autorità, compromettendo la sicurezza in mare. La Consulta ha ribadito che la normativa si armonizza con gli obblighi di soccorso e il divieto di respingimento, chiudendo la bocca a chi gridava alla violazione costituzionale. Eppure, la soddisfazione svanisce quando si considera che a tracciare questa linea non è stato il Parlamento, espressione della volontà popolare, ma un manipolo di giudici nominati a vita. E che senso ha invocare il “dovere di salvare vite” quando le ONG, come SOS Méditerranée, agiscono come complici del traffico umano, organizzando veri e propri trasferimenti programmati invece di rispondere a emergenze reali? È una farsa che rende ridicolo il principio stesso.

In una democrazia, le leggi le fa chi è eletto, non un’élite di toghe intoccabili. La Corte può pure aver ragione nel merito, ma il problema è il metodo: perché dovrebbero essere questi burocrati a decidere? Il Parlamento dovrebbe avere l’ultima parola, non un organo opaco che risponde solo a se stesso. Pensiamo ai casi passati – Diciotti, utero in affitto, CPR – dove la Consulta ha messo i bastoni tra le ruote al legislatore, spesso con sentenze ideologiche. Anche stavolta, pur avallando Piantedosi, si è intromessa in un campo che spetta ai rappresentanti del popolo, applicando un principio di salvataggio distorto che premia chi sfrutta il mare per scopi politici.

Non ci sono scuse: la Corte Costituzionale è un’anomalia. In un sistema sano, i cittadini decidono attraverso i loro eletti, non attraverso giudici che si credono al di sopra di tutti. Questa sentenza, per quanto favorevole, non cambia il fatto che un organo del genere non dovrebbe esistere. Aboliamola e affidiamo la verifica delle leggi a una commissione parlamentare, eletta e responsabile davanti al popolo. Solo così l’Italia tornerà a essere una democrazia vera, dove il potere viene dal basso, non da una casta di burocrati in toga che trasformano il salvataggio in un circo per ONG senza scrupoli.

Consulta dà il via libera: sequestrare navi ONG è costituzionale ultima modifica: 2025-07-08T19:27:17+00:00 da V
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By V luglio 8, 2025 19:27
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