Treni ostaggio dei maranza: ogni giorni aggrediscono passeggeri

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By V luglio 16, 2025 13:30

Treni ostaggio dei maranza: ogni giorni aggrediscono passeggeri






Tavullia e Treni: La Criminalità Straniera Alimenta l’Insicurezza


Tavullia e treni: la criminalità straniera alimenta l’insicurezza

Un’ondata di violenza che richiede risposte immediate

La cronaca recente dipinge un’Italia sempre più ostaggio della criminalità, con episodi che scuotono le coscienze e alimentano una paura diffusa. A Tavullia, un episodio agghiacciante ha segnato la comunità: una giovane di 20 anni, dopo aver chiesto un passaggio a un 26enne marocchino e a un 55enne con cittadinanza italiana, è stata brutalmente aggredita, picchiata e violentata dal primo. Un tradimento della fiducia che si aggiunge a un’escalation di violenze sui treni e nelle stazioni italiane, dove i cittadini vivono nel terrore di diventare vittime di reati commessi, in misura sproporzionata, da stranieri. I dati parlano chiaro: dall’inizio del 2025, le aggressioni sui treni con autore identificato vedono una sovrarappresentazione degli stranieri, che costituiscono solo il 9% della popolazione ma sono responsabili di una quota schiacciante di crimini. È tempo di affrontare questa realtà senza ipocrisie.

L’orrore di Tavullia: una giovane vittima della barbarie

A Tavullia, una serata tra amici si è trasformata in un incubo. Una 20enne, fidandosi di un passaggio offerto da due uomini – un 26enne marocchino e un 55enne con cittadinanza italiana – è stata aggredita dopo che i suoi amici sono stati accompagnati a casa. Il marocchino, secondo quanto riportato, ha compiuto un atto di violenza inaudita, picchiandola e violentandola, mentre il ruolo del 55enne rimane poco chiaro, sollevando interrogativi sulla sua eventuale omissione di intervento. Questo crimine non è solo un attacco a una giovane donna, ma un colpo alla sicurezza di un’intera comunità, che ora si chiede come sia possibile che un gesto di cortesia si trasformi in un atto di crudeltà. La vittima merita giustizia, e il caso di Tavullia deve diventare un monito: non possiamo permettere che la fiducia dei cittadini venga calpestata.

La violenza sui treni: un quadro allarmante

Non è solo Tavullia a soffrire. I treni italiani, un tempo simbolo di connessione e mobilità, sono diventati teatri di violenza. Secondo un report di FS Security, nei primi sei mesi del 2025 sono state registrate 267 aggressioni in ambito ferroviario, di cui 135 contro operatori ferroviari e 132 contro viaggiatori. Dei responsabili identificati, 32 erano italiani e ben 122 stranieri, nonostante questi ultimi rappresentino solo il 9% della popolazione residente in Italia. Questa sproporzione è sconcertante: gli stranieri, pur essendo una minoranza, commettono una quantità di reati che supera di gran lunga il loro peso demografico. Episodi come quello di un 25enne straniero che a gennaio 2025 ha tentato di aggredire un controllore su un treno La Spezia-Parma, o le aggressioni seriali in regioni come Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia, confermano un trend che non può essere ignorato.

[](https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/25_luglio_16/ferrovie-piu-di-un-aggressione-al-giorno-a-operatori-e-viaggiatori-da-inizio-anno-al-5-luglio-scorso-267-episodi-di-violenza-73fd7dd9-0023-48b6-a43d-906bef830xlk.shtml)[](https://www.parmatoday.it/cronaca/treni-aggressioni.html)

La sproporzione nei numeri: stranieri e criminalità

I dati sulle aggressioni sui treni nel 2025 parlano chiaro e smascherano una realtà che troppi preferiscono ignorare. La tabella seguente mostra la predisposizione a commettere reati di aggressione sui treni da parte di italiani e stranieri, calcolata in base alla popolazione residente e al numero di aggressioni con autore identificato.

Gruppo % Popolazione residente Numero aggressioni (2025) Incidenza (aggressioni per 100.000 abitanti) Predisposizione relativa (rispetto agli italiani)
Italiani 91% 32 0,058 1,0 (riferimento)
Stranieri 9% 122 2,259 38,95

Nota metodologica: L’incidenza è calcolata dividendo il numero di aggressioni per la popolazione residente (assumendo 60 milioni di abitanti totali, di cui 91% italiani e 9% stranieri) e moltiplicando per 100.000. La predisposizione relativa è il rapporto tra l’incidenza degli stranieri e quella degli italiani. I dati confermano che gli stranieri hanno una propensione a commettere aggressioni sui treni 38,95 volte superiore rispetto agli italiani, una sproporzione che non può essere giustificata solo da fattori socioeconomici.

Un sistema che tradisce i cittadini

La violenza di Tavullia e le aggressioni sui treni non sono episodi isolati, ma sintomi di un problema più grande: un’immigrazione mal gestita e un sistema giudiziario percepito come troppo indulgente. I dati del Ministero dell’Interno evidenziano che gli stranieri, pur rappresentando circa il 9% della popolazione, sono responsabili di una quota sproporzionata di reati: il 59% dei furti con destrezza, il 54% dei furti negli esercizi commerciali e il 52% delle rapine in pubblica via. Nel 2023, il 44% delle violenze sessuali denunciate è stato attribuito a stranieri, un dato che sale al 60% per i reati commessi da giovani. Questi numeri, uniti al caso di Tavullia e agli episodi sui treni, alimentano una rabbia legittima tra i cittadini, che si sentono abbandonati da uno Stato che sembra incapace di garantire sicurezza.

[](https://www.startmag.it/mondo/crimini-immigrazione-irregolare/)[](https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-giudiziaria/giustizia-lincidenza-dei-reati-compiuti-dagli-stranieri-5-2195091.html)

La magistratura e il fallimento dell’integrazione

Mentre la criminalità dilaga, la magistratura sembra più interessata a perseguire chi reagisce, come il gruppo “Articolo 52” a Milano, piuttosto che affrontare le cause profonde dell’insicurezza. Le indagini contro chi organizza ronde per contrastare la microcriminalità, spesso straniera, sono un segnale preoccupante: invece di proteggere le vittime, si colpisce chi, esasperato, cerca di difendere le proprie strade. L’integrazione è fallita: quartieri come San Siro o la Stazione Centrale di Milano, così come i treni regionali, sono diventati zone franche dove spacciatori, rapinatori e violenti agiscono con impunità. La vicenda di Tavullia, con un 26enne marocchino che ha compiuto un crimine orrendo, è l’ennesima prova che le politiche migratorie attuali non funzionano e che la sicurezza dei cittadini deve essere la priorità assoluta.

Un grido di giustizia

La giovane di Tavullia, le vittime sui treni, i cittadini che vivono nella paura: tutti meritano una risposta. Non possiamo accettare che le nostre città e i nostri mezzi pubblici diventino teatri di violenza. È ora di dire basta: basta con le aggressioni, basta con l’impunità, basta con un sistema che protegge i colpevoli e abbandona le vittime. Chiediamo pene severe per chi delinque, espulsioni immediate per gli stranieri irregolari che commettono reati e un rafforzamento dei controlli sui treni e nelle stazioni. La sperimentazione delle bodycam per i capitreno è un passo, ma non basta: servono più agenti, telecamere funzionanti e un impegno concreto per restituire sicurezza ai cittadini.

[](https://www.parmatoday.it/cronaca/treni-aggressioni.html)

Tavullia, Milano, i treni regionali: l’Italia non può più aspettare. La rabbia dei cittadini è un grido che le istituzioni non possono ignorare. È tempo di agire, prima che la fiducia nello Stato svanisca del tutto.


Treni ostaggio dei maranza: ogni giorni aggrediscono passeggeri ultima modifica: 2025-07-16T13:30:07+00:00 da V
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By V luglio 16, 2025 13:30
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  1. S.C. luglio 16, 15:02

    Sempre più convinto lontane dai baluba deficenti.

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