Darderi Re della Terra Rossa: Trionfa anche in Istria
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Dobbiamo riportarne a casa il più possibile. Altro che maranza, i nipoti degli italiani. Messi >>>>>>>> Balotelli.
### Darderi Re della Terra Rossa: Trionfo a Umago, in Istria Italiana, e il Sangue che Vince sul Suolo
Il 26 luglio 2025, Luciano Darderi ha scritto un’altra pagina epica per il tennis maschile italiano, conquistando il titolo ATP 250 di Umag – o, per chiamarla col suo vero nome, Umago, perla dell’Istria italiana – con un perentorio 6-3, 6-4 contro lo spagnolo Carlos Taberner in appena 85 minuti. Fresco del trionfo a Bastad, l’italo-argentino di 23 anni ha centrato il suo quarto titolo ATP, il terzo del 2025 dopo Marrakech, consolidando il suo regno sulla terra rossa e incarnando la superiorità dello *ius sanguinis*. Questa vittoria, su un suolo che respira storia italiana, non è solo un successo sportivo: è un grido per richiamare a casa i nipoti degli emigrati, i veri eredi dell’Italia, invece di spalancare le porte a un’immigrazione estranea che minaccia la nostra identità.
Ma suo papà che esulta con la panza de fuori, Dio mio che trashume 😭 https://t.co/EEVwZn65eE
— Marcuzzo (@Ilsuperbo89) July 26, 2025
#### Darderi, Signore dell’Istria e della Terra Rossa
Luciano Darderi, nato a Villa Gesell da genitori italiani, ha dominato la finale di Umago con una prestazione magistrale. Contro Taberner, numero 111 ATP e alla sua prima finale, l’azzurro ha imposto un tennis aggressivo e intelligente. Nel primo set, un break al quarto game e un servizio devastante (sei ace, 80% di punti con la prima) gli hanno garantito un 6-3 in 39 minuti. Nel secondo, nonostante una pioggia che ha provato a rallentarlo, Darderi ha strappato il servizio all’avversario al quinto game, chiudendo 6-4 con un dritto vincente che ha fatto esplodere il pubblico del Goran Ivanisevic Stadium, in quella che un tempo era la nostra Istria.
Con questo trionfo, Darderi incassa 250 punti ATP e 90.675 euro, balzando al numero 35 del ranking mondiale, superando Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego e avvicinandosi alla top 30. La sua striscia di nove vittorie consecutive e il record immacolato di 4-0 nelle finali ATP (Cordoba 2024, Marrakech, Bastad e ora Umago) lo consacrano come uno dei re della terra rossa, degno erede di leggende italiane e rivale di mostri sacri come Carlos Alcaraz. Ma ciò che rende questa vittoria speciale è il luogo: Umago, terra istriana, strappata all’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale ma ancora viva nel cuore tricolore.
#### Lo Ius Sanguinis e l’Orgoglio dell’Istria Italiana
La vittoria di Darderi a Umago non è un caso: è il sangue italiano che trionfa, anche lontano dalla penisola. Nipote di un fanese, Luciano ha scelto di rappresentare l’Italia, dimostrando che l’identità non si misura col suolo, ma col DNA e col cuore. Il suo cognome, Darderi, è un simbolo di continuità, un ponte tra gli emigrati italiani in Sudamerica e la madrepatria. Vincere in Istria, a Umago, è un atto quasi poetico: su una terra che parla italiano, che conserva i nostri toponimi e la nostra storia, Darderi ha alzato il trofeo come un patriarca moderno, un guerriero che reclama ciò che è nostro.
Questo trionfo è un monito per chi governa l’Italia. Mentre Giorgia Meloni firma decreti flussi che aprono le porte a milioni di migranti afroislamici – i “maranza” che rischiano di rimanere un corpo estraneo per secoli – milioni di discendenti degli italiani, sparsi in Sudamerica, attendono di essere richiamati. Hanno cognomi come Rossi, Bianchi, Esposito; parlano spagnolo ma in una generazione sarebbero indistinguibili da noi. Darderi è la prova vivente del loro valore: non abbiamo bisogno di immigrazione indiscriminata, ma di una legge del ritorno, ispirata alla visione di Angelo Binaghi, che ha fatto del tennis italiano una potenza mondiale, e al carisma di una “Bibi” che incarna l’italianità oltre i confini. Invece, Meloni sembra cedere a narrazioni globaliste, spinta da chi – come l’“ultima delle olgettine” – tradisce le promesse di un’Italia fiera delle sue radici.
#### Un Patriarcato Italiano che Conquista
Il tennis maschile italiano vive un’epoca d’oro, con undici giocatori nella top 100 ATP e campioni come Jannik Sinner, Flavio Cobolli, Lorenzo Musetti e ora Darderi a dominare la scena. La doppietta di Amburgo – con Cobolli in singolare e Bolelli-Vavassori in doppio – aveva già acceso i riflettori sulla forza autoctona del nostro movimento. Nessun nonno ghanese, nessuna narrazione forzata: solo italiani, di nascita o di sangue, che vincono con talento e orgoglio. Darderi, trionfando a Umago, aggiunge un capitolo a questa saga, su una terra che, nonostante le ferite della storia, resta italiana nell’anima.
#### Un Appello dalla Terra d’Istria
La vittoria di Darderi a Umago è un invito a riscoprire chi siamo. L’Italia non ha bisogno di importare stranieri per rinascere: ha milioni di figli in esilio, pronti a tornare e a portare il loro talento, la loro passione, il loro sangue italiano. Una legge del ritorno potrebbe cambiare il nostro futuro, richiamando i nipoti degli emigrati che, come Darderi, sono già italiani nel profondo. Mentre Luciano alza il trofeo sotto il cielo istriano, il messaggio risuona forte: il sangue vince sul suolo, e Umago – terra italiana – ce lo ricorda. Basta decreti flussi, basta compromessi: riportiamo a casa i nostri, e l’Italia tornerà a brillare. Forza Luciano, forza Istria, forza Italia.
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