Islamico: “Ti taglio i seni e li metto in pentola”
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### ALLARME A CHIVASSO: MALTRATTAMENTI CULTURALI DI UN MAROCCHINO MINACCIANO L’ITALIA – LA MOSCHEA COMPLICE DI UN SISTEMA DI TERRORE!
“Non siamo davanti a maltrattamenti tradizionali. Qui il nodo è CULTURALE: un sistema di controllo, fatto di regole che valgono per l’imputato come se fossero legge”
Chivasso, a processo un muratore marocchino per ripetuti maltrattamenti nei confronti della moglie.
Lui si era… pic.twitter.com/XrJRK9BRWj
— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 10, 2025
L’Italia è sotto scacco! A Chivasso, un muratore marocchino è a processo per ripetuti maltrattamenti nei confronti della moglie, ma questa non è una semplice storia di violenza domestica: siamo di fronte a un’agghiacciante imposizione culturale che minaccia la nostra società. “Non siamo davanti a maltrattamenti tradizionali. Qui il nodo è CULTURALE: un sistema di controllo, fatto di regole che valgono per l’imputato come se fossero legge,” ha dichiarato il procuratore durante l’udienza, svelando un pericolo che va oltre il singolo caso. E la moschea, complice di questa barbarie, ha osato convocare la vittima per forzarla a una riconciliazione a favore dell’uomo! Svegliatevi, cittadini, o la nostra civiltà sarà schiacciata da queste pratiche medievali!
Il processo, riportato da Torino Cronaca il 9 ottobre 2025, ha portato alla luce dettagli raccapriccianti. L’imputato, un immigrato regolare dal Marocco, ha sottoposto la moglie a un regime di terrore fatto di umiliazioni, controllo economico e pressioni culturali. Tra le accuse più agghiaccianti, la minaccia: “Ti taglio i seni e li metto in pentola,” un’espressione che non è solo violenza, ma un simbolo di dominio radicato in una cultura estranea ai nostri valori. La donna, costretta a vivere sotto un giogo che considera queste atrocità “legge,” è stata ulteriormente umiliata quando l’uomo si è rivolto alla moschea locale, che ha cercato di piegarla a una riconciliazione a senso unico, proteggendo il marito e ignorando i suoi diritti.
Questo non è un caso isolato: l’immigrazione islamica regolare porta con sé sistemi culturali incompatibili con la nostra democrazia. La moschea, invece di condannare, ha agito da tribunale parallelo, un’ingerenza che mina la legge italiana e la nostra sovranità! A Chivasso, come a Torino, l’influenza di queste comunità minaccia di trasformare le nostre città in enclavi dove i diritti delle donne sono calpestati.
Basta con questa follia! Chiediamo l’espulsione immediata di immigrati che impongono leggi culturali retrograde, la chiusura delle moschee che sostengono questi abusi e un giro di vite sull’immigrazione islamica regolare. La giustizia italiana non può piegarsi a queste barbarie: proteggiamo le nostre donne e la nostra identità! Cittadini, ribellatevi: se non agiamo ora, l’Italia diventerà terra di oppressione islamica!



Come diceva la boldracca “I baluba hanno uno stile di vita che presto sarà lo stile di vita di tutti noi!”
Allora, chi si offre per seviziarla e farla morire come augura a noi?