Complotto contro l’Italia: Al Masri era in Europa da un mese

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By V gennaio 31, 2025 11:50

Complotto contro l’Italia: Al Masri era in Europa da un mese

Intrighi e Complotto: I Magistrati dell’Aia e le Toghe Rosse Italiane contro l’Italia

In un intreccio che sembra uscito dai migliori thriller politici, emerge un sospetto complotto che coinvolge i magistrati dell’Aia e le cosiddette “toghe rosse” in Italia, con l’obiettivo di boicottare l’accordo anti-clandestini tra Italia e Libia. Al centro di questa vicenda c’è il generale libico Njeem Osama Almasri, il cui viaggio attraverso l’Europa ha sollevato numerosi interrogativi sulla tempistica e la motivazione dietro il mandato di cattura internazionale emesso contro di lui.

Almasri, noto per il suo ruolo nella gestione del carcere di Mitiga a Tripoli, è sbarcato a Londra il 6 gennaio 2025, per poi muoversi apparentemente indisturbato attraverso il Belgio, la Germania e l’Austria. Questo viaggio, che ha suscitato poche reazioni immediate da parte delle autoritĂ  europee, è culminato con il suo arrivo in Italia il 18 gennaio.

La Tempistica Sospetta

Curiosamente, una richiesta di arresto per Almasri, depositata presso la Corte Penale Internazionale (CPI) fin dal 2 ottobre dell’anno precedente, è rimasta in stallo per mesi. Solo la notte del 18 gennaio, quando Almasri si trovava giĂ  sul suolo italiano da poche ore, questa richiesta è stata trasformata in un mandato di cattura. Questo tempismo non può essere liquidato come semplice coincidenza.

Il Ruolo delle Toghe Rosse

In Italia, le “toghe rosse”, termine spesso usato per riferirsi a quei magistrati con inclinazioni politiche di sinistra, sono sospettate di aver giocato un ruolo chiave in questa vicenda. L’accordo tra Italia e Libia per contrastare l’immigrazione clandestina ha sempre incontrato opposizioni, e questa mossa sembra un tentativo di minare la stabilitĂ  dell’intesa, mettendo l’Italia in una posizione scomoda a livello internazionale.

Un Complotto Orchestrato?

La domanda che sorge è: perchĂ© la CPI ha aspettato così tanto per agire? PerchĂ© il mandato di cattura è stato emesso proprio quando Almasri era in Italia? La risposta potrebbe risiedere in una strategia orchestrata per destabilizzare la politica migratoria italiana. La collaborazione tra i magistrati dell’Aia e le toghe rosse italiane potrebbe aver avuto come obiettivo quello di creare un caso diplomatico, mettendo in cattiva luce il governo italiano e forzando una revisione o un abbandono dell’accordo con la Libia.

Le Implicazioni

Le implicazioni di tali azioni sono vaste. Non solo questo mette a rischio la cooperazione internazionale su questioni di sicurezza e migrazione, ma solleva anche dubbi sulla affidabilitĂ  e l’indipendenza dei sistemi giudiziari coinvolti. Se confermato, questo complotto rappresenterebbe una manovra politica sotto mentite spoglie giudiziarie, un attacco alla sovranitĂ  italiana e un pericoloso precedente per il diritto internazionale.

La Reazione Italiana

Il governo italiano ha reagito in modo opportuno, rilasciando Almasri e organizzando il suo rimpatrio in Libia, una mossa che ha suscitato critiche ma che era l’unico modo di uscire dalla trappola, di mantenere il controllo sulla situazione e proteggere l’accordo con Tripoli. Ora, l’Italia dovrĂ  indagare su possibili collusioni che mettono a rischio la sua politica estera e interna.

Questo caso richiede una risposta decisa e un’inchiesta approfondita. Non possiamo permettere che la giustizia internazionale diventi uno strumento di lotta politica. L’Italia deve far valere i propri diritti e il proprio ruolo in Europa, smascherando chi vuole minare le sue politiche con manovre oscure e discutibili.

Complotto contro l’Italia: Al Masri era in Europa da un mese ultima modifica: 2025-01-31T11:50:18+00:00 da V
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