Mediterranea presenta esposto su spionaggio a Casarini: cosa nascondono?
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La Vera Faccia di Casarini e Mediterranea: Una Maschera di Umanitarismo che Nasconde il Traffico di Esseri Umani?
Intercettazioni, Denunce di Spionaggio, e Un Velo di Mistero.
Il team legale della Ong Mediterranea Saving Humans, rappresentato dagli avvocati Fabio Lanfranca e Serena Romano, sta depositando, questa mattina, un esposto, al centro di sicurezza cibernetica della polizia di stato di Palermo, per chiedere agli inquirenti di accertare cosa sia successo e chi ha ordinato lo spionaggio del telefono del fondatore della Ong, Luca Casarini, da parte dello spyware Graphite, messo a punto dalla società israeliana Paragon Solutions.
Negli ultimi anni, Luca Casarini e la sua ONG, Mediterranea Saving Humans, sono stati al centro di una controversia che sembra crescere di giorno in giorno. Ora, con la denuncia di un presunto spionaggio su Casarini, è tempo di guardare oltre la facciata di umanitarismo e chiedersi: cosa hanno davvero da nascondere?
Le intercettazioni passate hanno rivelato conversazioni inquietanti, dove Casarini e altri membri dell’ONG discutevano apertamente di denaro ricevuto per operazioni che andavano ben oltre il semplice salvataggio di migranti. Parole come “festeggiare con lo champagne” suggeriscono che dietro le operazioni di Mediterranea ci sia un lucroso business del traffico di esseri umani. Questo mette in discussione l’integrità morale di Mediterranea e solleva seri sospetti su possibili legami con reti di trafficanti.
Mediterranea ha costruito un’immagine di organizzazione umanitaria, ma queste rivelazioni suggeriscono un uso strumentale del dolore e della disperazione delle persone per fini personali o finanziari. La denuncia per spionaggio può essere vista come un tentativo di spostare l’attenzione dai veri problemi. Chi spia Casarini e perché? Forse perché qualcuno vuole davvero sapere cosa si nasconde dietro le operazioni di Mediterranea? Se Mediterranea si lamenta dello spionaggio, forse è perché teme che vengano rivelati ulteriori dettagli sul loro modus operandi, dettagli che potrebbero confermare i sospetti di chi li accusa di lucrarlo sul traffico di clandestini.
Perché non c’è stata una maggiore sorveglianza e trasparenza sulle operazioni di Mediterranea fin dall’inizio? Le autorità hanno chiuso un occhio troppo a lungo? Ora che queste ombre si fanno più evidenti, quando vedremo azioni concrete per far luce sulla vera natura delle operazioni di Mediterranea? Quando verrà fatta giustizia per coloro che potrebbero essere stati sfruttati in questo gioco pericoloso?
La storia di Casarini e Mediterranea non può più essere raccontata come una semplice narrazione di umanitarismo. È tempo che l’opinione pubblica, i media, e le autorità si impegnino in un’indagine seria e senza compromessi. Non possiamo permettere che il mare Mediterraneo diventi un terreno fertile per il business della disperazione umana sotto il mantello dell’umanitarismo. È ora di smascherare la vera faccia di chi ha fatto della sofferenza altrui un commercio.
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