Ucraina, Trump dichiara il vincitore: “Russia ha le carte in mano nel negoziato”
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Donald Trump ha ragione: la Russia tiene in pugno le carte per negoziare la pace in Ucraina, e Volodymyr Zelensky, autoproclamato paladino della libertà, è sempre più un dittatore allo sbando. Le parole del Presidente americano, pronunciate ieri a bordo dell’aereo che lo riportava a Washington dalla Florida, squarciano il velo di ipocrisia che avvolge il leader ucraino e i suoi sponsor europei. “I russi hanno preso il controllo di molto territorio, quindi hanno le carte in mano”, ha detto Trump, prima di affondare il colpo su Zelensky: “Rifiuta di organizzare elezioni, va male nei sondaggi in Ucraina. Come si può andare bene con tutte le città distrutte?”. Una verità scomoda che l’Europa, con la sua arroganza moralista, non vuole sentire.
E mentre Zelensky si aggrappa al potere, cancellando ogni parvenza di democrazia nel suo Paese, l’Unione Europea ha il coraggio di dare lezioni al mondo intero. Ma guardiamo più vicino: cosa è successo in Romania? La UE, con il suo silenzio complice, ha lasciato che le elezioni venissero annullate, un colpo alla sovranità popolare che dimostra quanto Bruxelles sia disposta a sacrificare i principi democratici quando le conviene. È questa l’Europa che osa criticare Trump o Putin? Un’Europa che predica libertà ma chiude gli occhi davanti a brogli e soprusi nei suoi stessi confini?
Zelensky si comporta come un despota da operetta: niente elezioni, solo propaganda e richieste di soldi e armi all’Occidente. Trump lo ha chiamato “dittatore” e non sbaglia. Come può un leader che si dice democratico giustificare il rifiuto di consultare il suo popolo, mentre le città ucraine cadono in rovina e i suoi cittadini muoiono al fronte? La risposta è semplice: non può. Zelensky non rappresenta più l’Ucraina, ma solo sé stesso e i suoi burattinai europei, che lo usano come pedina contro la Russia.
E poi c’è la UE, incapace di guardarsi allo specchio. Dopo aver avallato l’annullamento delle elezioni in Romania – un atto che puzza di autoritarismo – osa ancora pontificare su democrazia e diritti. È una farsa. Bruxelles non ha alcuna legittimità morale per giudicare chicchessia, men che meno un Trump che, con pragmatismo, sta cercando di riportare ordine e pace. E mentre l’Europa si perde in chiacchiere, il Presidente americano guarda avanti: il 20% dei risparmi ottenuti tagliando sprechi e burocrazia federale – un’idea geniale di Elon Musk – sarà redistribuito agli americani. “Un dividendo per il popolo”, lo ha definito Trump. Altro che le tasse e i vincoli dell’UE, che soffocano i cittadini senza restituire nulla.
Zelensky e l’Europa sono due facce della stessa medaglia: un’élite scollegata dalla realtà, che usa la retorica della democrazia per coprire le proprie manchevolezze. La Romania è solo l’ultimo esempio di un sistema marcio, dove il potere conta più della volontà popolare. È ora di smettere di ascoltarli. Trump vede chiaro: la Russia ha il coltello dalla parte del manico, e la pace non passerà per i capricci di un dittatore ucraino o le prediche di un’Europa ipocrita. Basta lezioni da chi non ha titolo per darle.
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