Von der Leyen presenta piano per riarmare l’Europa contro il fantasma russo
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Il nemico è in casa, ma la UE vuole indebitarci per combattere fantasmi
Mentre le città europee si trasformano in teatri di tensioni quotidiane, con i “maranza” – come li chiama qualcuno – che dettano legge nei quartieri abbandonati dai politici, l’élite di Bruxelles sembra vivere su un altro pianeta. Ursula von der Leyen, la zarina non eletta della Commissione Europea, ha appena presentato il suo ultimo capolavoro: un piano da 800 miliardi di euro per “riarmare l’Europa”. Motivo? Difenderci da un presunto pericolo imminente, la Russia, che a suo dire minaccia la nostra sicurezza. Ma chi ci crede più a queste favole?
La realtà è sotto gli occhi di tutti: il vero nemico non è a migliaia di chilometri di distanza, oltre i confini orientali dell’Europa, ma già dentro le nostre mura. È nelle periferie degradate, nelle strade dove lo Stato ha abdicato e la criminalità giovanile prospera, alimentata da decenni di politiche migratorie scellerate e di abbandono sociale. Eppure, invece di affrontare questo disastro interno, i burocrati della UE preferiscono giocare alla guerra fredda 2.0, puntando il dito contro Mosca come se fossimo ancora negli anni ’50. Un copione stantio, scritto da un’oligarchia globalista – quel “Deep State” che da anni tira i fili dietro le quinte – ora in preda al panico dopo aver perso la sua presa sugli Stati Uniti con l’elezione di Donald Trump.
Sì, perché il timing non è casuale. Con Trump tornato al potere e gli USA che si ritirano dal ruolo di cane da guardia dell’Europa, l’élite di Bruxelles sente il terreno franare sotto i piedi. La risposta? Stringere la cinghia sul collo dei cittadini europei, indebitandoci fino al midollo con 800 miliardi di euro per finanziare un riarmo che non serve a nessuno, se non alle lobby delle armi e ai loro amici nei palazzi del potere. Von der Leyen parla di “tempi pericolosi” e di “difesa della democrazia”, ma il pericolo vero è la sua agenda: un’Europa militarizzata, impoverita e schiava di un debito che pagheranno i nostri figli, mentre i problemi reali – dall’insicurezza nelle strade alla crisi economica – vengono ignorati.
La Russia come spauracchio è una narrazione conveniente, un capro espiatorio per giustificare questa follia. Putin non ha mai mostrato intenzioni di marciare su Varsavia o Berlino, ma il Deep State europeo ha bisogno di un nemico esterno per distrarre dai fallimenti interni. Intanto, i “maranza” – simbolo di un’integrazione fallita e di una gioventù senza futuro – continuano a proliferare, mentre i politici si gingillano con missili e carri armati. È evidente: questa classe dirigente non solo è fuori dalla realtà, ma è essa stessa il nostro peggior nemico. Altro che Russia: il pericolo è a Bruxelles, e si chiama Ursula von der Leyen.
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