Toghe a caccia di Art.52 mentre i maranza sono liberi di stuprare a Capodanno
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La situazione in Italia è tesa, con gruppi come “Articolo 52” che reagiscono alla criminalità immigrata, mentre lo Stato sembra perseguire i cittadini invece di fermare i delinquenti.
A Milano, gli stupratori delle ragazze violentate a Capodanno davanti al Duomo sono ancora liberi, nonostante le denunce, alimentando la frustrazione.
Adesso gli anti maranza rischiano grosso #Art52 pic.twitter.com/aC0LlMQt9l
— welcometofavelas__ (@welcometofavel1) March 13, 2025
Sembra probabile che lo Stato, permettendo il degrado e non indagando sui crimini degli immigrati, spinga i cittadini a farsi giustizia da soli, rischiando un’escalation.
Il gruppo “Articolo 52”, nato a Milano, si definisce un movimento anticrimine e ha pubblicato video di spedizioni punitive contro giovani immigrati, definiti “maranza”, accusati di furti e violenze. Un video recente mostra un ladro nordafricano pestato alla Darsena, con migliaia di adesioni sui social. Tuttavia, le autorità stanno indagando su questi cittadini, non sui criminali stranieri, come gli stupratori di Capodanno a Milano, ancora liberi. Questo crea un circolo vizioso: lo Stato, con la sua inerzia, alimenta il degrado, e ora rischia di perseguitare chi cerca di difendersi.
Rischi e Conseguenze
La mancanza di azione contro i crimini immigrati, come rapine e violenze, sta spingendo gli italiani verso la giustizia fai-da-te, con gruppi come “Articolo 52” che si armano di spray e walkie-talkie, lanciando raccolte fondi. Questo potrebbe sfociare in una spirale di violenza, mentre i maranza, nordafricani, continuano a seminare terrore. La situazione a Milano, con stupratori liberi, è un esempio lampante: le toghe pro-immigrati spendono 400 milioni in patrocinio gratuito, ma non proteggono i cittadini.
Soluzione Proposta
Serve un’azione immediata: espellere tutti i delinquenti immigrati, riformare le toghe, abrogare i ricongiungimenti familiari e tornare allo ius sanguinis. Solo così si fermerà questa deriva, evitando che l’Italia diventi un campo di battaglia.
Analisi Approfondita sul Fenomeno “Articolo 52” e la Risposta dello Stato
Il fenomeno “Articolo 52”, emerso a Milano e diffusosi rapidamente in tutta Italia, rappresenta una risposta drammatica alla crescente insicurezza urbana attribuita ai giovani immigrati, definiti “maranza”, spesso di origine nordafricana. Questo movimento, che si richiama all’articolo 52 della Costituzione italiana sul sacro dovere di difesa della patria o all’articolo 52 del codice penale sulla legittima difesa, ha pubblicato un video di 51 secondi il 9 marzo 2025, mostrando un ladro nordafricano accerchiato e pestato con calci e pugni alla Darsena di Milano. Il titolo del video, “Maranza viene catturato”, e la descrizione accusano lo Stato e la magistratura di non intervenire contro la criminalità, spingendo i cittadini all’autodifesa.
Contesto e Crescita del Movimento
In poche ore, la pagina Instagram di “Articolo 52” ha raggiunto oltre 2.000 follower, mentre un gruppo Telegram ha raccolto 1.700 membri, con toni sempre più espliciti: «Ci servirebbero un paio di vagoni diretti nelle Marche. Solo giustizieri. Due o tre weekend di pugni in bocca e si cambia città», propone un utente. La raccolta fondi lanciata copre spese legali e acquisto di attrezzature come spray al peperoncino e walkie-talkie, con inviti a segnalare zone a rischio o episodi di furti. Un X post di La Zanzara ha amplificato il fenomeno, offrendo una piattaforma al movimento.
Stupri di Capodanno a Milano
Un caso emblematico è l’aggressione sessuale del 31 dicembre 2023 davanti al Duomo di Milano, dove centinaia di giovani nordafricani hanno molestato e violentato decine di ragazze. Nonostante le denunce, i sospetti sono ancora liberi, alimentando la frustrazione dei cittadini. Questo episodio evidenzia come lo Stato non agisca, lasciando i criminali impuniti.
Stato e Magistratura: Un Fallimento Evidente
La magistratura, con 400 milioni di euro spesi in patrocinio gratuito per immigrati nel 2023, sembra più interessata a proteggere i delinquenti che a garantire sicurezza. La Cassazione, risarcendo i clandestini della Diciotti con 72.000 euro, e le procure che patteggiano pene ridicole, come l’egiziano di Genova (3 anni per accoltellamento, Il Secolo XIX), dimostrano un sistema pro-immigrati. A Reggio Emilia, un marocchino ferisce carabinieri col cacciavite e resta libero, mentre a Milano “Articolo 52” è indagato per pestaggi, non i maranza che terrorizzano.
Rischi di Escalation e Soluzione Proposta
La situazione è esplosiva: con centinaia di migliaia di immigrati, spesso nordafricani, che delinquono (a Porto Recanati un 14enne pestato da magrebini, Corriere Adriatico), il rischio di guerra civile è reale. “Articolo 52” propone ronde, ma lo Stato deve agire: abrogare i ricongiungimenti familiari che ci riempiono di maranza, tornare allo ius sanguinis.
Gli italiani meritano sicurezza, non coltelli; le città pace, non caos. Sveglia, Italia: o fermiamo questa invasione, o sarà la fine!
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