Pagano dazio: 500 uomini più ricchi del mondo hanno perso 485 miliardi in 2 giorni

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By V aprile 4, 2025 22:48

Pagano dazio: 500 uomini più ricchi del mondo hanno perso 485 miliardi in 2 giorni

I dazi di Trump fanno tremare i miliardari: 485 miliardi svaniti in due giorni, e i media gridano allo scandalo

Un terremoto finanziario ha scosso Wall Street: in appena due giorni, i 500 individui più ricchi del pianeta hanno visto evaporare 485 miliardi di dollari, la perdita più alta mai registrata in un così breve lasso di tempo secondo il Bloomberg Billionaires Index. L’annuncio dei dazi su larga scala di Donald Trump, entrati in vigore il 2 aprile 2025 – 20% all’Unione Europea, 34% alla Cina, e tariffe punitive fino al 49% per Paesi come la Cambogia – ha mandato in tilt i mercati globali. Ma mentre le Borse crollano e i titoli di giganti come Nike (-6%) e General Motors (-3%) affondano, una domanda sorge spontanea: perché i media mainstream sono così ferocemente contrari ai dazi? La risposta è semplice: i loro ricchi proprietari stanno perdendo soldi, e tanti.

Il crollo non è casuale. I dazi di Trump, presentati come una “Dichiarazione di Indipendenza economica”, colpiscono al cuore il sistema della globalizzazione, quel meccanismo che per decenni ha ingrassato le tasche delle élite finanziarie. Le multinazionali, le banche e i magnati della tecnologia – da Elkann a Jeff Bezos – hanno costruito fortune colossali delocalizzando la produzione, sfruttando manodopera a basso costo e inondando i mercati occidentali di beni a prezzi stracciati. Ora, con tariffe che rendono meno conveniente importare, quel modello scricchiola. E i numeri lo confermano: il Nasdaq ha perso il 3,3%, l’S&P 500 il 2%, e il Dow Jones l’1% in poche ore. I 485 miliardi svaniti sono un colpo diretto ai portafogli dei super-ricchi, abituati a speculare su un mondo senza barriere.

Ecco perché i media, da sempre megafono delle grandi corporation, si sono scatenati contro i dazi. Titoli allarmistici parlano di “catastrofe economica” e “incubo per l’Europa”, ma dietro le parole c’è un interesse preciso: difendere i profitti dei loro padroni. Pensateci: chi possiede i grandi network? Conglomerati e miliardari che prosperano sul libero mercato globale. Quando Trump dice “tasseremo chi ci tassa”, non solo sfida i partner commerciali, ma mette in discussione un sistema che ha arricchito pochi a scapito di molti. E questo, per i tycoon della finanza e i loro alleati mediatici, è inaccettabile.

Ma c’è un altro lato della medaglia. Mentre i miliardari piangono, la classe media – quella che ha pagato il prezzo della deindustrializzazione – potrebbe trarre beneficio da questo caos. E lo farà di certo a lungo termine. I dazi, se ben gestiti, possono incentivare le aziende a riportare la produzione in patria, creando posti di lavoro e rilanciando l’economia reale. Negli Usa, Trump vanta già successi: Honda sta ampliando i suoi impianti in Indiana, e altre imprese cercano siti per nuove fabbriche. In Italia, un approccio simile potrebbe salvare le PMI, schiacciate dalla concorrenza sleale di prodotti stranieri. Certo, i prezzi di alcuni beni potrebbero salire nel breve termine, ma il guadagno a lungo termine – più occupazione, più sovranità economica – sarà inevitabile.

I 485 miliardi persi dai super-ricchi sono un segnale: il vento sta cambiando. I media possono urlare quanto vogliono, ma la loro crociata contro i dazi è sospettosamente in linea con gli interessi di chi li finanzia. Per una volta, il crollo di Wall Street potrebbe non essere una cattiva notizia per tutti: forse è il prezzo da pagare per un mondo meno sbilanciato, dove la ricchezza smette di concentrarsi nelle mani di pochi e torna a circolare tra chi lavora e produce. Trump lo chiama “liberazione”. E ha ragione.

Pagano dazio: 500 uomini più ricchi del mondo hanno perso 485 miliardi in 2 giorni ultima modifica: 2025-04-04T22:48:29+00:00 da V
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By V aprile 4, 2025 22:48
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1 Comment

  1. lorenzoblu aprile 5, 09:01

    sono solo numeri….come lo schema Tom Ponzi
    le azioni dal valore assurdo hanno valore solo se qualcuno è disposto a comprarle, metti conto che in un giorno decidi di vendere azioni per un controvalore di 10 miliardi , domanda! le riesci a vendere? quante ne vendi , e a che prezzo?, ecco quello è effettivamente quello che possiedi il resto sono solo numeri senza senso!

    se invece hai il deposito di zio paperone pieno e zeppo di oro e di moneta sonante, allora la borsa potra’ fare quello che vuole , perchè il bottino è in salvo!

    come ha detto la ritardata piccola fan della vonderpippen ? scoppia la guerra mondiale , metti nella borsetta il denaro ma contante, ma io direi di piu’ , mettici dentro un santo rosario, da sgranellare quando le radiazioni ti bruceranno viva, magari quello si che a qualcosa servira’

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