Morto il terrorista rosso Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate Rosse
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L’11 aprile 2025 si è spento Alberto Franceschini, uno dei fondatori delle Brigate Rosse, organizzazione terroristica che ha segnato la storia italiana degli anni di piombo. La notizia del decesso, avvenuto all’età di 78 anni, è stata resa pubblica solo oggi.
Franceschini, nato a Reggio Emilia nel 1947, fu tra i protagonisti della nascita delle Brigate Rosse nel 1970, insieme a Renato Curcio e Margherita “Mara” Cagol. Proveniente da una famiglia con una forte tradizione di sinistra, si avvicinò al marxismo-leninismo durante gli anni della contestazione studentesca, abbracciando l’idea della lotta armata come strumento per sovvertire il sistema capitalistico. Le Brigate Rosse, sotto la sua guida e quella dei suoi compagni, si resero responsabili di numerosi attentati, sequestri e omicidi negli anni ’70, diventando il simbolo del terrorismo rosso in Italia.
Tra i crimini per cui Franceschini fu condannato con sentenza definitiva spiccano il sequestro del giudice genovese Mario Sossi, avvenuto nel 1974, e l’omicidio di due esponenti del Movimento Sociale Italiano (MSI), Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, sempre nel 1974 a Padova. Questi episodi rappresentano alcune delle azioni più vergognose delle Brigate Rosse, che miravano a colpire rappresentanti dello Stato e figure politiche considerate nemiche della loro ideologia rivoluzionaria.
Arrestato nel 1976, Franceschini trascorse diversi anni in carcere, dove iniziò un percorso di riflessione critica sul proprio passato. Negli anni successivi, prese le distanze dalle scelte violente delle Brigate Rosse, esprimendo pubblicamente il proprio pentimento per le azioni commesse. Dopo aver scontato la pena, si ritirò a vita privata, dedicandosi a iniziative culturali e alla scrittura. Tra i suoi contributi, il libro Che cosa sono le BR, scritto insieme a Giovanni Fasanella, in cui ha cercato di analizzare il contesto storico e politico che portò alla nascita del terrorismo rosso in Italia.
Ho conosciuto dei suoi parenti, talmente comunisti pur loro da difendere i benetton dopo il crollo del ponte di Genova, perchè tra cani si annusano solamente…
Si leccano anche l ano, comunque l ho sempre detto, Reggio Emilia la città più rossa d Italia così rossa che è piena dei loro degni compari beduini e negri di merda in ogni dove…