ONG non vedono l’ora che Zuppi diventi Papa: “Ci fa avere i soldi dalla Caritas”
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Da Zuppi a Casarini: lo scandalo Caritas di due anni fa e il rischio di un papa che svende la Chiesa
Due anni fa, nell’aprile 2023, l’inchiesta della Procura di Ragusa scuoteva la Chiesa italiana, rivelando un sistema di finanziamenti sospetti tra la Caritas e l’Ong Mediterranea Saving Humans di Luca Casarini. Oggi, 26 aprile 2025, con il Conclave imminente dopo la morte di Papa Francesco, il nome del cardinale Matteo Zuppi, allora al centro dello scandalo e ora papabile, torna a far tremare i fedeli. Le intercettazioni di don Mattia Ferrari, prete di bordo della nave Mare Jonio, avevano già previsto tutto: Zuppi, diventato presidente della CEI nel 2020, era il tramite per ottenere fondi dalla Chiesa. Se allora il suo ruolo ha favorito operazioni discutibili, figuriamoci cosa potrebbe accadere se diventasse papa: un rischio che la Chiesa non può correre.
Lo scandalo del 2023: i soldi della Caritas a Casarini
Il caso esplose quando Luca Casarini, ex leader no-global e fondatore di Mediterranea, fu indagato a Ragusa con altri quattro per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I pm accusarono l’Ong di condotte scorrette nel trasporto di migranti in Italia con la nave Mare Jonio, tra cui un presunto accordo commerciale con la compagnia Maersk: 125 mila euro per il trasbordo di 27 migranti nel 2020. Le indagini della Guardia di Finanza portarono alla luce un dettaglio sconcertante: Mediterranea aveva ricevuto oltre 2 milioni di euro da diocesi italiane, con un contributo diretto della Caritas di 780 mila euro, approvato dalla CEI il 26 aprile 2023, come riportato da Panorama.
Le chat sequestrate, pubblicate da La Verità, rivelarono il ruolo chiave del cardinale Matteo Zuppi, allora arcivescovo di Bologna e in procinto di diventare presidente della CEI. Don Mattia Ferrari, cappellano della Mare Jonio e tramite tra Casarini e la Chiesa, già nel gennaio 2020 aveva previsto: “Probabilmente Bassetti darà le dimissioni in primavera e a maggio Zuppi diventerà il prossimo capo dei vescovi. Chiaro che se lui sarà presidente per Mediterranea le cose saranno molto più facili”. Dopo un incontro con Zuppi, don Mattia confermò: “Mi ha detto che è con noi e che chiamerà il presidente della Caritas per spingere dall’interno e stanziare i soldi”. Giuseppe Caccia, socio di Casarini, aggiunse: “Se la situazione finanziaria diventa drammatica, bisogna andare da Zuppi e Lorefice e battere cassa. Loro hanno soldi”.

VERIFICA NOTIZIA
Papa Francesco, informato dello scandalo, ordinò una presunta verifica interna, ma i risultati non furono mai pubblicati, alimentando sospetti di opacità. Casarini, rinviato a giudizio nel 2024, ha sempre negato le accuse, definendole “diffamatorie”. Il processo è ancora in corso.
Zuppi papa: un rischio per la Chiesa
Le parole di don Mattia Ferrari si sono rivelate profetiche: Zuppi è diventato presidente della CEI nel maggio 2020, e sotto la sua guida i fondi per Mediterranea sono effettivamente arrivati. Ora, con Zuppi tra i favoriti al Conclave di maggio 2025, il timore è che un suo pontificato possa amplificare questa deriva. Già noto per il “tortellino halal” del 2019 e per il sostegno alla costruzione di moschee, Zuppi rappresenta la continuità con l’agenda migrazionista e filo-islamica di Francesco, che ha benedetto Mediterranea nel 2024 e promosso un dialogo con l’Islam spesso percepito come un cedimento.
Se Zuppi diventasse papa, la Chiesa rischierebbe di trasformarsi in un’appendice delle Ong e di un multiculturalismo che favorisce l’islamizzazione dell’Europa. Lo scandalo Caritas-Casarini dimostra che Zuppi non ha esitato a usare i fondi della Chiesa per sostenere operazioni al confine della legalità, sotto il pretesto dell’accoglienza. Un papa con questa mentalità potrebbe aprire le porte a un’immigrazione incontrollata e a un dialogo interreligioso che snatura la fede cattolica, come temuto dal cardinale Gerhard Müller.
Un appello al Conclave
Il Conclave deve scegliere un papa che difenda la missione spirituale della Chiesa, non che la svenda a interessi estranei. Zuppi, con il suo passato legato a Casarini e la sua ossessione per il dialogo con l’Islam, è un pericolo concreto. La Chiesa ha bisogno di un leader che riporti al centro il Vangelo, non che lo sacrifichi sull’altare del globalismo. Lo scandalo di due anni fa è un monito: non possiamo permettere che la storia si ripeta su scala ancora più grande.
Cardinale Minestroni…puahh…come dicono gli yankee…comprereste un’auto usata usata da quest’uomo? Sembra Gargamella…https://it.wikipedia.org/wiki/Gargamella
Chissà, forse nel giorno del Giudizio Universale Dio in persona dirà “AHO’, PAPI: MA NON AVETE CAPITO UN CAZZO DI COME SI FA IL PAPA!”
Mi sembra che un …….. di papa l’abbiamo appena perso. Se eleggono un altro ……. di papa vuol dire che errare e diabolico.
più che non dare l’8×1000 alla Chiesa cattolica (ormai da anni) e mettere mortadella e wurstel nel sacchetto della Caritas (Raccolta banco alimentare) non so cosa altro potrei inventarmi…
(Comunque il cardinale Minestroni per me porta pure jella)