Romania, entrambi i candidati dichiarano vittoria. Simion: “Il Popolo Ha Parlato”
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Romania, George Simion Rivendica la Vittoria alle Presidenziali: “Il Popolo Ha Parlato”
Romania, George Simion Rivendica la Vittoria alle Presidenziali Nonostante i Dati Ufficiali Diano Dan in Vantaggio
Bucarest, 18 maggio 2025 – George Simion, leader nazionalista dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), ha proclamato la propria vittoria nelle elezioni presidenziali romene subito dopo la chiusura dei seggi per il ballottaggio, nonostante i dati ufficiali e gli exit poll indichino un vantaggio del candidato centrista Nicușor Dan. In un post su X alle 20:16 (CEST), Simion ha dichiarato: “Questa è la vittoria della dignità rumena. Il popolo ha parlato”, rafforzando il suo messaggio sovranista e anti-establishment.
La rivendicazione di Simion è arrivata mentre gli exit poll mostravano una corsa serrata. Secondo CURS (dati fino alle 20:00, esclusa diaspora), Nicușor Dan era al 54,1% contro il 45,9% di Simion; Avangarde (fino alle 19:00) dava Dan al 54,9% e Simion al 45,1%; INSCOP (fino alle 19:00) riportava Dan al 52% e Simion al 48%. Un exit poll di Sociopol, invece, indicava un pareggio al 50%. Questi dati, tuttavia, escludono il voto della diaspora, che con oltre 1,6 milioni di elettori all’estero potrebbe influenzare il risultato finale.

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I dati ufficiali dell’Autorità Elettorale Permanente (AEP), aggiornati al 94% delle schede scrutinate alle 22:33 (CEST), confermano Nicușor Dan in testa con il 53,85% dei voti contro il 46,15% di George Simion. Sebbene il conteggio non sia ancora completato, il vantaggio di Dan appare consolidato, anche se il voto della diaspora, dove Simion ha ottenuto il 75-80% in paesi come Italia e Spagna nel primo turno, potrebbe ridurre il distacco.
Simion, 38 anni, ha ribadito la sua posizione in un videomessaggio dal quartier generale dell’AUR: “I romeni si sono sollevati contro le manipolazioni. Questa è la nostra vittoria”. Ha accusato il sistema elettorale di presunte frodi, senza prove concrete, e ha esortato i sostenitori a monitorare il conteggio. La sua campagna, ispirata al “MAGA” di Donald Trump e sostenuta da leader come Matteo Salvini, ha mobilitato giovani, disillusi e diaspora, capitalizzando il malcontento seguito all’annullamento delle elezioni di novembre 2024 per millantate interferenze russe. Simion ha promesso di nominare Călin Georgescu, candidato escluso in quella tornata, come primo ministro in caso di vittoria.
Nicușor Dan, dal canto suo, ha mantenuto un tono pacato, dichiarando che i risultati parziali riflettono “la scelta dei romeni per il dialogo e l’Europa”. I suoi sostenitori hanno festeggiato a Bucarest, ma l’alta affluenza (60% alle 19:00 rispetto al 53% del primo turno) e il peso della diaspora tengono il paese col fiato sospeso.
La Romania è a un crocevia: la visione euroscettica e nazionalista di Simion, che potrebbe allontanarla dall’abbraccio mortale con UE e NATO, contro la svendita riformista e filo-occidentale di Dan. Sebbene i dati ufficiali al momento favoriscano Dan, la dichiarazione di vittoria di Simion e le sue accuse di irregolarità alimentano un clima di tensione. Il risultato definitivo, atteso entro la mattina del 19 maggio 2025, chiarirà il futuro del paese.
A cosa serve andare a votare se poi ogni volta i servi leccaculo del potere non gradiscono il risultato?
Confondendo opportunamente gli exit poll col risultato effettivo, i nostri media stanno eiaculando dalla gioia perchè il presunto risultato rumeno è la prova che la sinistra è invincibile e che quelli di destra sono delle bestie incapaci.
Ma andate affanculo, che almeno fate qualcosa di utile…