Patto pandemico Oms, minaccia alla sovranità nazionale: Italia si astiene
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Per quanto riguarda la sovranità nazionale, nel testo si afferma che: “Nulla nell’accordo pandemico dell’Oms deve essere interpretato nel senso di conferire al segretariato dell’Organizzazione mondiale della sanità, incluso il direttore generale dell’Oms, l’autorità di dirigere, ordinare, modificare o altrimenti prescrivere la legislazione nazionale o le politiche di qualsiasi parte, o di imporre o prescrivere alle parti di adottare azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre obblighi vaccinali o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown”.
Il fatto che abbiano sentito il bisogno di specificarlo è già inquietante di per sé. E chi ci assicura che domani non sarà il contrario?
L’Italia Deve Uscire dall’OMS e da Ogni Organizzazione Sovranazionale: Basta con l’Accordo sulle Pandemie
Il 20 maggio 2025, gli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno adottato il primo accordo globale sulle pandemie, una decisione definita “storica” dalla 78esima Assemblea Mondiale della Sanità a Ginevra. Dopo oltre tre anni di negoziati, iniziati in risposta alla pandemia di Covid-19, l’OMS celebra un documento che promette di rendere “il mondo più sicuro ed equo” di fronte a future crisi sanitarie. Ma questa è solo propaganda: l’Italia, astenendosi dal voto (124 favorevoli, 0 contrari, 11 astensioni), ha perso un’occasione per opporsi con forza a un accordo che minaccia la nostra sovranità nazionale. L’astensione non basta: l’Italia deve uscire immediatamente dall’OMS e da ogni organizzazione sovranazionale che mina la nostra autonomia.
Un Accordo che Nasconde Insidie
L’accordo, secondo l’OMS, mira a migliorare il coordinamento internazionale per prevenire e gestire le pandemie, garantendo un accesso equo a vaccini, terapie e diagnostici. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus lo definisce “una vittoria per la salute pubblica”, ma a quale costo? Il documento, pur precisando che l’OMS non potrà imporre leggi o misure come lockdown o obblighi vaccinali, crea un sistema che lega gli Stati a meccanismi sovranazionali, come il Sistema di Accesso ai Patogeni e Condivisione dei Benefici (Pabs) e il Meccanismo Finanziario di Coordinamento per le pandemie. Questi strumenti, che coinvolgono anche le case farmaceutiche (obbligate a cedere il 20% della produzione di vaccini e terapie all’OMS), sono un chiaro passo verso una governance globale che erode la libertà decisionale degli Stati.
La Posizione Italiana: Un’Astensione Insipida
L’Italia, guidata dal ministro della Salute Orazio Schillaci, si è astenuta, giustificando la scelta con la necessità di “riaffermare la sovranità degli Stati” e chiedendo ulteriori approfondimenti su questioni in sospeso. Una posizione timida, quasi servile, che non risponde alla gravità della situazione. L’astensione non è abbastanza: è un segnale di debolezza, un compromesso che lascia l’Italia in balia di un’organizzazione che, durante la pandemia di Covid-19, ha dimostrato di agire più per interessi globalisti che per la salute dei cittadini. La delegazione italiana ha apprezzato l’inclusione del principio di sovranità nel testo, ma questo è solo un contentino. L’OMS e le altre organizzazioni sovranazionali non meritano la nostra fiducia: l’Italia deve dire basta.
Sovranità a Rischio: Perché Uscire dall’OMS
L’accordo sulle pandemie è solo l’ultimo esempio di come l’OMS cerchi di imporre un’agenda globale a scapito degli Stati nazionali. La creazione di reti come il Global Supply Chain and Logistics Network (Gscl) e l’obbligo per le aziende farmaceutiche di cedere prodotti all’OMS sono strumenti che, pur presentati come equi, favoriscono un controllo centralizzato che ignora le specificità dei singoli Paesi. L’Italia, con un sistema sanitario già al collasso e una crisi migratoria che riporta malattie come la tubercolosi, non può permettersi di delegare la propria salute pubblica a un’agenzia che risponde a logiche globaliste e non ai bisogni dei cittadini italiani.
La storia dell’OMS è costellata di fallimenti: dalla gestione opaca della pandemia di Covid-19 alle pressioni per politiche vaccinali che hanno ignorato le esigenze locali, fino alle recenti critiche per la sua incapacità di affrontare emergenze sanitarie senza piegarsi a interessi economici. Uscire dall’OMS non è un’opzione, ma una necessità. E non solo dall’OMS: l’Italia deve abbandonare ogni organizzazione sovranazionale – dall’Unione Europea al Fondo Monetario Internazionale – che limita la nostra capacità di decidere per noi stessi. La sovranità non si negozia, si difende.
Un Futuro Indipendente per l’Italia
L’adozione dell’accordo pandemie, che entrerà in vigore dopo 60 ratifiche, è un campanello d’allarme. L’Italia non può aspettare che il Sistema Pabs o altre imposizioni globali diventino realtà. Dobbiamo agire ora, seguendo l’esempio di chi, come gli Stati Uniti sotto Trump, ha già scelto di ritirarsi dall’OMS per proteggere la propria autonomia. I fondi che ogni anno versiamo a queste organizzazioni – per l’Italia, circa 100 milioni di euro all’OMS – devono essere reinvestiti nel nostro sistema sanitario, per affrontare emergenze reali come il ritorno della tubercolosi, legata ai flussi migratori incontrollati, e per garantire cure adeguate ai cittadini italiani.
L’Italia non ha bisogno di accordi internazionali che ci legano le mani. Abbiamo le competenze, le risorse e la storia per gestire la nostra salute pubblica in modo indipendente. Uscire dall’OMS e da ogni organismo sovranazionale non è un atto di isolamento, ma di coraggio: il coraggio di mettere al primo posto gli italiani, la loro salute e il loro futuro. Basta compromessi, basta astensioni: è tempo di dire addio a chi vuole comandare sulle nostre vite.
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