Fratelli musulmani vogliono le ‘stanze del burqa’ in tutte le scuole italiane
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L’Italia è sotto attacco, e Monfalcone è solo il primo avamposto caduto in una guerra culturale che rischia di distruggere la nostra stessa identità. La recente introduzione delle “stanze per il riconoscimento” e l’accettazione del velo nelle scuole sono segnali di un’Islamizzazione pianificata e pericolosa, promossa dai rappresentanti dei Fratelli Musulmani, come Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità islamiche (UCOII).
Obbligo di burqa nella scuola italiana: preside asseconda i musulmani
Lafram, con un entusiasmo che puzza di manipolazione ideologica, dichiara: “La scuola, quando si impegna, può essere un ambiente inclusivo e attento a garantire il diritto all’istruzione senza discriminazioni”. Ma questa non è inclusione; è un attacco alla nostra cultura. Parla di “un segnale di apertura e rispetto delle differenze”, ma ciò che vediamo è un’opportunità per i musulmani di imporre le loro regole oppressive sotto la copertura della diversità. Etichetta come “fuorviante e pericolosa” la critica a queste ragazze, ma dimentica di menzionare che il velo, ancora di più il burqa, è un simbolo di sottomissione imposta, non di libera scelta.
“Defendiamo con fermezza il diritto di chi lo indossa per convinzione, nel rispetto della libertà individuale e della dignità della persona”, afferma Lafram, ignorando che in molte culture islamiche questa “convinzione” è forzata da una società patriarcale e repressiva. “In una società democratica, nessuno Stato dovrebbe arrogarsi il diritto di stabilire come una donna debba vestirsi”, dice, ma dimentica che in Italia siamo noi a decidere come vivere e vestirci, non loro. Lafram trova “inaccettabile che una ragazza si veda negata la possibilità di partecipare a uno stage o che arrivi a temere di non poter concludere gli studi a causa delle proprie scelte religiose”, ma è inaccettabile che le nostre istituzioni cedano a pressioni esterne per favorire un’agenda islamica.
Chiede alla scuola e alla politica di “impegnarsi affinché la scuola resti un luogo di accoglienza e valorizzazione delle differenze”, ma ciò che vuole è trasformare le nostre scuole in madrasse, luoghi di indottrinamento islamico. Vuole che l’Italia “consideri la diversità non come un ostacolo, ma come una risorsa per la crescita della società”, ma la diversità che lui propone è una bomba a orologeria contro la nostra civiltà.
Allarme Rosso: Se non fermiamo questo avanzare dell’Islam, Monfalcone sarà l’inizio di una serie di Monfalcone sparse per l’Italia, dove i valori occidentali saranno sostituiti da quelli islamici. Non possiamo permettere che la nostra cultura, la nostra libertà, e la sicurezza delle nostre donne siano sacrificate sull’altare dell’inclusione forzata.
L’Unica Soluzione: L’unico modo per arrestare questa invasione culturale è il rimpatrio immediato e massiccio dei musulmani che non accettano e rispettano i nostri valori e le nostre leggi. Non possiamo più permetterci di essere ingenui. L’Italia deve alzare muri, chiudere le porte all’immigrazione islamica, e riaffermare la propria identità o rischiamo di svegliarci in una nazione che non riconosciamo più. La nostra sopravvivenza come cultura e nazione è in gioco.
Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di prelevare questo “signor yassine lafram”, sottoporlo ad un cambio di sesso e spedirlo nel “paradiso delle donne” come “signorina yasmine lafram” con una bella capigliatura bionda.
Poi sulla base di una vera esperienza diretta deciderà da solo cosa sia meglio.
NB: i suoi conterranei usano il secondo canale delle femmine bionde per evitare di ingravidarle, magari gli piacerà…
Cmq sto beduino parla a cAzzo, a casa loro le femmine sono solo oggetto da monta, non le lasciano studiare, perché dovrebbero farlo qui da noi? Sono le avanguardie di kamikaze che al momento opportuno da sotto i loro abiti neri ed incapsulanti tireranno fuori mitra bombe trikketrakke e castagnole per fare una strage?, se ci sono i figli di coloro che predicano l accoglionanza o i figli dei magistrati rossi a me va bene, se ci sono i miei figli, allora no.. Ovvio
ma l’orfanosorella …sì insomma quella dallo sguardo intriso di odio, le treccine, l’anello al naso a che sblatera della “cultura dello stupro” (anche se posso immaginare che la deceduta si sia, in vita, concessa sua sponte) e che non si vergogna di associare la parola “cultura” ad un rito barbarico…sì insomma quel sentenziante relitto umano non ha nulla da dire sul patriarcato islamico?
Monfalcone si trova in questa situazione a causa di Fincantieri che guarda solo agli utili nei propri bilanci e ai dividendi dei propri soci. Del problema islam, con le sue conseguenze, se ne frega altamente: meglio dare lavoro a migliaia di baluba che ai nostri lavoratori!
Io mi domando se tutta questa vicenda sia una guerra tra poveri oppure la solita banale presa per il culo…
Comunque mi si dice che i cantieri di Monfalcone sfornino navi di eccellente qualità e quindi aspetto di vedere come tengono il mare, tipo la Concordia.
NB: per chi sa leggere tra le righe, le marine militari americana e britannica “annaspano a vuoto” buttando metà dei finanziamenti in progetti fondamentalmente sbagliati, cito lo Zumwalt, futura nave stealth, eppure i sottomarini atomici perennemente fermi in riparazione, fonte di guadagno per migliaia di addetti ma assolutamente inutili.< in caso di guerra..
a Radio3 stamani sotto la guida del fazioso e melenso Pietro del Soldà hanno dibattuto sul caso “Istituto Pertini di Monfalcone” Allora: lo stanzino delle scope è stato colà adibito a stanzino di identificazione in modo che si sappia che sotto la veste di Belfagor1 ci sia la signorina “Melah solleticoooh col ditoh” e va bene. Ma se nel tratto fra stanzino e aula la signorina di cui sopra si scambia con Belfagor2 “Anvedih che bellah cheho” l’insegnante può fare successivo controllo o pro bono pacis accetta la situazione? Tutti a dire: ma è stata la loro libera scelta. Ma questo (la toppa è peggio del buco) ci dice quanto grave sia la situazione visto che pulzelle nate e cresciute qui col cacchio che hanno appreso i dettami e i valori della democrazia europea. Insomma sembra che noi dobbiamo adattarci a coloro. Santa Oriana salvaci tu. E meno male che c’è santo Vannacci in cui pongo la mia speranza visto che le servetta bionda mi sta deludendo. Quando insegnavo laboratorio di chimica organica (sostanze volatili e infiammabili) proibivo ai ragazzi di indossare quegli abbigliamenti “a geometria variabile” che sono le sciarpe, figuriamoci se avrei tollerato il “cencio medievale”!