«Mia nonna era di Trento, se vedesse la città oggi si rivolterebbe nella tomba. Sembra un Paese straniero»

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By V aprile 12, 2025 15:32

«Mia nonna era di Trento, se vedesse la città oggi si rivolterebbe nella tomba. Sembra un Paese straniero»

Trento, la sicurezza è un miraggio: l’immigrazione incontrollata sta distruggendo la città – Sveglia, centrodestra!

Trento, un tempo simbolo di ordine e tranquillità, è oggi una città irriconoscibile, sfigurata dall’immigrazione incontrollata e dall’immobilismo della sinistra. In vista delle elezioni comunali del 4 maggio 2025, il centrodestra trentino ha messo la sicurezza al centro della sua campagna elettorale, e non potrebbe essere altrimenti. Ieri, 11 aprile, Lega e Forza Italia hanno portato nel capoluogo due voci di peso: l’europarlamentare leghista Silvia Sardone e il senatore Maurizio Gasparri, per denunciare una situazione che ha raggiunto livelli insostenibili. La Lega si è riunita in piazza della Portela, uno dei luoghi più colpiti dalla violenza negli ultimi mesi, tra risse, spaccio e aggressioni, spesso legate a immigrati e seconde generazioni.

Silvia Sardone non ha usato mezzi termini: “Mia nonna era di Trento e probabilmente si rivolterebbe nella tomba se vedesse la situazione presente oggi. Io stessa mi sono chiesta se fossi veramente arrivata a Trento o in un Paese straniero”. Le sue parole riflettono il sentimento di molti trentini: una città che non è più la loro, invasa da un’immigrazione che ha portato degrado e insicurezza. “Il progetto della Lega è riqualificare anche i borghi periferici, non solo il centro cittadino”, ha aggiunto Sardone, puntando il dito contro l’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco uscente Franco Ianeselli, accusata di immobilismo. Il messaggio ai cittadini è chiaro: “Se vi sta bene così, tenete il sindaco che c’è. Altrimenti, la scelta è votare Ilaria Goio per dare un futuro diverso alla città”.

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La situazione a Trento è drammatica. La maxi rissa in via Maffei, a pochi passi da piazza Duomo, è solo l’ultimo episodio di una serie di eventi che si susseguono con frequenza preoccupante: violenze a San Martino, vetri delle auto in frantumi per notti intere, bivacchi di senza fissa dimora nella Bolghera. I cittadini, come denunciato dalla candidata sindaca del centrodestra Ilaria Goio (sostenuta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), vivono nella paura. “I trentini sono disperati, hanno paura di uscire di casa la sera, anche in centro. Le commesse temono di fare chiusura alle 19”, ha dichiarato Goio, sottolineando l’urgenza di un presidio capillare del territorio.

E mentre la sinistra minimizza, il centrodestra provinciale, guidato dal presidente Maurizio Fugatti, viene elogiato per il suo operato. “Fugatti sta governando bene”, ha detto Diego Binelli, segretario provinciale della Lega, evidenziando opere e investimenti portati dalla Provincia, di cui “qualcuno a livello comunale si sta appropriando”. Ma non basta: l’immigrazione incontrollata continua a essere la causa principale del degrado. Piazza della Portela, dove si è svolta la manifestazione della Lega, è diventata un simbolo di questa deriva: un luogo dove gli episodi di violenza, spesso legati a immigrati, sono all’ordine del giorno.

Basta guardare le cronache recenti per capire la gravità del problema. A Milano, un tunisino ha sfigurato l’ex convivente con un cacciavite; a Rovigo, un clandestino ha aggredito un ragazzo per rubargli una catenina; a Modena, un branco di immigrati di seconda generazione ha massacrato un 17enne per una bicicletta. E Trento non è immune: la percezione di insicurezza è alle stelle, e i cittadini chiedono a gran voce un cambio di rotta.

Pensare che Trento, la città di Cesare Battisti e dei patrioti trentini che hanno dato la vita per l’Italia, sia ridotta in questo stato fa rabbrividire. Battisti, martire dell’irredentismo, fucilato dagli austriaci nel 1916 per aver combattuto per l’italianità di queste terre, si rivolterebbe nella tomba vedendo la sua amata Trento infestata da stranieri che non rispettano la nostra cultura e le nostre leggi. I patrioti di Trento, che hanno sacrificato tutto per un’Italia libera e unita, non avrebbero mai immaginato che, un secolo dopo, la loro città sarebbe diventata un covo di violenza e degrado, dove gli immigrati dettano legge e i cittadini vivono nella paura. È un tradimento della loro memoria: la loro lotta non può essere vanificata da un’immigrazione che ci sta rubando l’identità e la sicurezza.

L’immigrazione sta distruggendo il tessuto sociale della città, portando violenza, spaccio e paura. Serve un’azione drastica: chiusura delle frontiere, espulsioni immediate per i delinquenti e un freno a un’accoglienza che ci sta sommergendo. Ilaria Goio e il centrodestra rappresentano l’unica speranza per salvare Trento: il 4 maggio non è solo un’elezione, è una battaglia per il futuro della città. Sveglia, prima che sia troppo tardi!

«Mia nonna era di Trento, se vedesse la città oggi si rivolterebbe nella tomba. Sembra un Paese straniero» ultima modifica: 2025-04-12T15:32:02+00:00 da V
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By V aprile 12, 2025 15:32
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2 Comments

  1. xx aprile 12, 16:33

    Che vergogna…

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  2. WLMHH8 aprile 12, 18:33

    Da vomitare!
    Pulizia etnica questo ci vuole!

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