Presunti minori vengono a stuprare in Italia invitati dai parenti
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Un minore o presunto tale che sbarca in Italia dovrebbe essere affidato all’ambasciata di riferimento e poi rimandato dai genitori. Se poi ha parenti in Italia è ancora più semplice. Questa Bibbiano internazionale per arricchire le coop è vergognosa.
Magreta, il caso del minore eritreo arrestato per violenza sessuale svela il fallimento della legge Zampa: basta sprechi e finte accoglienze!

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Il gravissimo episodio di violenza sessuale a Tabina di Formigine, nel modenese, ha scosso l’opinione pubblica e portato alla luce un sistema di accoglienza per minori stranieri non accompagnati che non funziona, fatto di sprechi, inefficienze e rischi per la sicurezza dei cittadini. Il responsabile, un 17enne eritreo ospite della comunità Orione 80, arrestato per aver aggredito una donna mentre faceva jogging, non era un “minore non accompagnato” come dichiarato: aveva zii e parenti noti in Italia, con cui le autorità si interfacciavano regolarmente. A denunciare il caso è il vicecoordinatore di Forza Italia, Antonio Platis, che punta il dito contro la legge Zampa, un simbolo di buonismo fallimentare che permette a finti minori di approfittare del sistema, mentre i cittadini pagano il prezzo con la loro sicurezza.
“Dopo l’episodio di Magreta, le testimonianze di chi conosceva il ragazzo, inclusi gli zii, hanno fatto emergere un quadro palese: siamo di fronte a strumenti non adatti”, afferma Platis. “Un minore straniero non accompagnato dovrebbe essere a carico dello Stato perché privo di riferimenti familiari sul territorio nazionale. Qui, invece, i parenti erano noti e contattati. Se ha parenti, non è un minore non accompagnato!”. La vicenda solleva dubbi gravissimi: perché questo giovane è stato inserito in una comunità di accoglienza, con tutti i costi che ne derivano, se aveva una famiglia in Italia? E quali verifiche sono state fatte dalla cooperativa Orione 80, responsabile della sua custodia?
Platis non risparmia critiche: “Anche le motivazioni addotte per il cambio di struttura del ragazzo lasciano dubbi sulla trasparenza e la correttezza dell’intervento. È palese il danno erariale: il rischio che si alimenti un business sulla gestione dei minori è evidente”. I numeri parlano chiaro: in Italia, secondo dati del Ministero del Lavoro al 30 giugno 2023, i minori stranieri non accompagnati sono circa 21.000, e il 71% di loro è collocato in strutture di accoglienza che ricevono fondi pubblici per garantire vitto, alloggio e una paghetta giornaliera media di 100 euro a ragazzo. Una montagna di soldi pubblici che finisce in queste strutture, mentre i giovani sono spesso liberi di delinquere, come dimostra il caso di Magreta.
Il 17enne eritreo, descritto da Platis come un “malato psichico” che necessitava di cure in una struttura idonea, non è stato gestito adeguatamente. “Non può essere trasferito da un posto all’altro come un pacco”, tuona Platis. “Questo modello non ha nulla a che vedere con l’integrazione e il rispetto dei minori. Manca un progetto di vita per questi ragazzi, nonostante le cifre stratosferiche che lo Stato sborsa”. E aggiunge: “Sarebbe interessante sapere quali consigli abbiano dato i tutori legali volontari al ragazzo. Chi doveva controllarlo ha fallito”. La vicenda ha spinto il capogruppo di Forza Italia, Pietro Vignali, a presentare un’interrogazione alla giunta regionale per fare chiarezza su tutti i passaggi e capire quante altre situazioni simili esistano in Emilia-Romagna.
La legge Zampa, introdotta nel 2017 dal PD, è al centro delle critiche. Pensata per tutelare i minori stranieri non accompagnati, si è trasformata in un cavallo di Troia per falsi minori che approfittano del sistema. Come denunciato su X da diversi utenti, la legge consente l’autodichiarazione dell’età, rendendo difficile verificarne la veridicità: nel 2016, il 44% dei minori sbarcati dichiarava 17 anni, il 26% 16 anni. Questo ha portato a un boom di arrivi—25.846 nel 2016, più del doppio rispetto al 2015—e a un business milionario per le cooperative di accoglienza, mentre i cittadini italiani si trovano a fare i conti con la criminalità. Il caso di Magreta non è isolato: a Genova, nel 2022, un 17enne egiziano ospite di una comunità ha aggredito una 13enne in uno stabilimento balneare; a Bologna, nel 2023, due 15enni magrebini hanno tentato di violentare una 32enne in via Belle Arti.
Basta con questo schifo! La legge Zampa va abrogata subito: non possiamo più permettere che finti minori stranieri non accompagnati, spesso con famiglie in Italia, vivano a spese dello Stato, ricevendo 100 euro al giorno, mentre delinquono indisturbati. Serve una risposta durissima: rimpatri di massa per tutti i minori che commettono reati, senza eccezioni. Basta con l’immigrazione islamica regolare: non possiamo più accogliere chi non condivide i nostri valori e mette a rischio le nostre donne. I ricongiungimenti familiari vanno cancellati: abbiamo già abbastanza problemi senza importare altre famiglie che non si integrano. E la cittadinanza? Deve tornare allo ius sanguinis: essere italiano non è un diritto per chi nasce qui, è un’identità che questo 17enne eritreo non merita.
Il governo Meloni deve smettere di fare promesse e passare ai fatti: espulsioni immediate, chiusura dei confini, abrogazione della legge Zampa. Una donna non può essere aggredita mentre fa jogging, i cittadini di Magreta non possono vivere nella paura per colpa di un sistema che tutela i criminali e non le vittime. Riprendiamoci la nostra terra, cacciamo questa feccia e facciamola finita! Ora!
Finchè gli dite che tutta l’europa è piena di donne e di froci che voglio farsi inculare dai baluba quelli arrivano a frotte, impiccate un po’ di baluba per strada e vedi subito come si trovano altri passatempi meno pericolosi…
Avendo la maggioranza possono abrogare tutte le leggi che vogliono, rimpatri immediati gestiti da militari comandati da generali veri tipo folgore o lagunari. Poi su aerei senza la revisione, con poco carburante e piloti kamikaze, così non corriamo il rischio che ritornino.
Minorati non minori!
Bah stato fallito!