Carceri scoppiano di immigrati: polveriera afroislamica
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Le carceri italiane sono una polveriera pronta a esplodere. Il sovraffollamento è solo uno dei problemi che si riscontrano nelle case circondariali italiane, dove la violenza è all’ordine del giorno, sia tra detenuti che nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria deputati al controllo all’interno delle strutture.
In proporzione, la popolazione straniera all’interno delle carceri è superiore rispetto a quella dei detenuti locali ed è dai primi che provengono la maggior parte delle aggressioni nei confronti degli agenti. Alla data del 30 giugno 2024, ci sono 61.480 detenuti in Italia, di cui 19.213 (31,2%) sono stranieri. Tra i detenuti stranieri, i marocchini, gli albanesi, i rumeni, i tunisini e i nigeriani sono i gruppi più numerosi.
Il sindacato Osapp della Polizia Penitenziaria ha denunciato tutto questo, sottolineando proprio le difficoltà che si incontrano nelle carceri con i detenuti stranieri. Le denunce sulle condizioni detentive in Libia sono note, ma la situazione nelle carceri italiane non è da meno.
È fondamentale che le autorità prendano misure immediate per garantire la sicurezza degli agenti e dei detenuti, migliorando le condizioni di vita all’interno delle carceri e affrontando il problema del sovraffollamento. Una soluzione proposta è che i detenuti stranieri scontino la loro pena nei propri paesi d’origine, magari in carceri costruite dall’Italia in paesi come Albania e Marocco. Questo non solo ridurrebbe il sovraffollamento, ma anche i costi associati alla gestione dei detenuti stranieri.
Fonti:
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