L’imam vicino al Pd vuole imporci la Sharia e ripudiare le donne
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Negli ultimi tempi, l’Italia è diventata scenario di un acceso dibattito riguardante l’influenza della Sharia, la legge islamica, e le dichiarazioni di alcuni imam che sembrerebbero volerla imporre all’interno della comunità musulmana e, per estensione, nella società italiana. Questo dibattito è stato ulteriormente infiammato da recenti dichiarazioni di un collaboratore di un imam, vicino al Partito Democratico (Pd), che ha suggerito che il ripudio delle donne potrebbe essere accettabile.
I musulmani, per ora, chiedono una maggiore applicazione della Sharia, specialmente nelle questioni familiari e sociali. Quando saranno maggioranza vorranno imporla anche agli ‘infedeli’. Come accaduto in altri paesi dopo l’immigrazione islamica di massa. Questi richiami sono spesso visti con preoccupazione da chi teme che possano minare i principi di uguaglianza e libertà garantiti dalla Costituzione italiana.
La recente dichiarazione di un collaboratore di un imam, connesso al Pd, ha aggiunto carburante al fuoco. Egli ha affermato che il ripudio, una pratica che permette agli uomini musulmani di divorziare unilateralmente dalle loro mogli senza il loro consenso, è lecita in Italia.
Questa affermazione ha scatenato un’ondata di reazioni. Da un lato, critici e attivisti per i diritti delle donne hanno denunciato questa visione come un passo indietro rispetto ai diritti conquistati dalle donne in Italia e in Europa. Hanno sottolineato che il ripudio non solo è discriminatorio ma anche contrario ai principi fondamentali di uguaglianza tra i sessi.
Dall’altro lato, i rappresentanti delle comunità musulmane e sostenitori delle dichiarazioni dell’imam sostengono che tali pratiche debbano essere accolte nel sistema giudiziario italiano.
Il dibattito ha messo in luce l’urgenza di azzerare l’immigrazione islamica regolare.
Il Partito Democratico, coinvolto indirettamente per la vicinanza del collaboratore dell’imam, dovrebbe chiarire la propria posizione, affermando di sostenere pienamente i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere, condannando ogni forma di discriminazione.
Attenzionei ad un piccolo particolare: l’escissione delle labbra vaginali è una pratica diffusa nelle comunità islamiche africane, al di fuori di queste la si ritrova in alcune zone dell’Egitto e dello Yemen, la distinzione non è geografica ma diciamo in base al colore della pelle.
E lo scopo di questi supposti uomini non è quello di trarre piacere dal rapporto carnale ma di trarne piacere sapendo di fare soffrire la partner, praticamente come i froci nostrani che si eccitano a sentire urlare i partner riceventi…
La giro in una battuta per sdrammatizzare: tutte le donne mussulmane con cui ho fatto sesso non erano state mutilate e se la sono goduta pure loro, se non hanno finto l’orgasmo…