Pélicot, tribunale evoca le motivazioni ‘antirazziste’ del marito: la faceva stuprare dai neri
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### Il Processo di Dominique Pélicot e le Motivazioni “Antirazziste”
Nel corso del processo che sta facendo discutere la Francia, Dominique Pélicot, un uomo di 69 anni, è sotto accusa per aver orchestrato e permesso lo stupro della propria moglie da parte di numerosi uomini. Un elemento che ha sorpreso molti durante il dibattimento è stata la dichiarazione della difesa riguardo alle motivazioni di Pélicot, descritte come “antirazziste”. Ne avevamo già parlato all’inizio della vicenda.
On nous a accusé de fake news mais c'est confirmé. Ca vient même d'être abordé au procès #Pelicot pic.twitter.com/cHUfBRJbGq
— Pierre Sautarel (@FrDesouche) October 10, 2024
**Il Contesto del Processo**
Dominique Pélicot è accusato di aver drogato sua moglie per poi lasciarla in balia di altri uomini, scelti, secondo le dichiarazioni della difesa, per la loro origine etnica. Questa scelta è stata spiegata in tribunale come un atto di “vendetta” e un modo per combattere il razzismo, anche della moglie.
**La Dichiarazione del Presidente**
Durante il processo, il presidente ha menzionato queste motivazioni antirazziste, citando Pélicot che avrebbe detto: “il faisait ça par vengeance” (“lo faceva per vendetta”). Questa dichiarazione è stata interpretata in vari modi dall’opinione pubblica e dai media, sollevando dibattiti su cosa possa essere considerato come motivazione antirazzista e su come tali affermazioni possano essere percepite in un contesto legale e morale.
**Conclusione**
Il caso di Dominique Pélicot mette in luce come l’antirazzismo sia, alla fine, nulla più che una perversione sessuale.
A parità di delitto loro sono sempre dei barbari assassini mentre noi facciamo solamente giustizia… è sempre stato così.
Ma se il processo andrà come deve questo signore conoscerà in carcere il significato dell’espressione “legge del contrappasso”, non si può avere pietà per una bestia del genere…