“Toga che ha fermato trasferimenti in Albania ha finanziato le ONG”
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Siamo a livelli di una gravità inaudita in cui un ministro dell’Interno dovrebbe mandare i Carabinieri a prenderla. Qui è a rischio la sicurezza dello Stato. Messa a rischio dalle caldane ideologiche di una toga invasata di estrema sinistra. Purtroppo, invece, sono altre toghe a decidere chi arrestare: ed è questo il problema. Sono intoccabili e autoreferenziali. Deve cambiare.
Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica, finanziava le ONG e ora blocca le espulsioni dei clandestini verso l’Albania. In un intervento che ha sollevato non poche polemiche, Donzelli ha denunciato come Albano, attraverso la sua pagina Facebook, non solo appoggia apertamente le ONG operanti nel Mediterraneo, tra cui alcune delle più controverse come la Sea Watch tedesca, ma partecipa attivamente alle loro campagne di raccolta fondi.
L’onorevole @Donzelli: “Silvia Albano, sulla sua pagina Facebook, appoggia le #ONG del mare, anche le più estremiste come la tedesca Sea Watch, pubblicizzando raccolte fondi a loro favore e rilanciando articoli delle loro attività.
Il 7 febbraio 2020, fa una donazione, lanciata… pic.twitter.com/v4SA1d1GuT— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 19, 2024
**Magistratura sotto Accusa: Il Giudice Albano e l’Espulsione Bloccata dei Clandestini**
In un crescendo di polemiche, l’onorevole Giovanni Donzelli ha, giustamente, puntato il dito contro Silvia Albano, il magistrato romano che ha recentemente bloccato l’espulsione dei clandestini verso l’Albania, accusandola di attivismo politico. Donzelli ha denunciato come Albano, attraverso la sua presenza sui social media, abbia supportato apertamente le ONG del Mediterraneo, incluse quelle più radicali come la Sea Watch, nonché partecipato a raccolte fondi, come quella del 7 febbraio 2020 per la nave Mare Jonio, organizzata da Alessandro Metz associato a Luca Casarini, quest’ultimo sotto inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Questo caso non è solo una questione di donazioni o di supporto virtuale. La decisione di Albano di bloccare le espulsioni rappresenta un’interferenza diretta in una delle materie più spinose della politica italiana: la gestione dei flussi migratori. La sua azione giudiziaria arriva in un contesto dove l’Italia cerca di gestire la crisi migratoria attraverso accordi internazionali, come quello con l’Albania, pensato per alleggerire la pressione sui propri centri di accoglienza.
L’indignazione di Donzelli, e di molti cittadini, nasce dal timore che le decisioni giudiziarie possano essere influenzate da posizioni ideologiche, piuttosto che da una rigorosa applicazione della legge. Quando un giudice, specialmente uno in una posizione chiave come Albano, si schiera pubblicamente con organizzazioni che operano in un campo controverso, si mina la percezione di neutralità necessaria per il ruolo che ricopre.
Questo episodio mette in luce un problema più ampio: la possibilità che la magistratura, o parte di essa, stia agendo non come arbitro imparziale, ma come un attore politico. La domanda che sorge è se questi atti di “magistratura militante” stiano erodendo la fiducia nel sistema giudiziario, un pilastro fondamentale della democrazia, specialmente in un paese che cerca di navigare le complesse acque dell’immigrazione con soluzioni che richiedono il consenso e la collaborazione di tutte le parti politiche.
La vicenda Albano-Donzelli rappresenta quindi un campanello d’allarme su quanto sia cruciale mantenere una chiara distinzione tra l’attivismo politico e l’amministrazione della giustizia, per garantire che ogni cittadino, indipendentemente dalle sue origini o status, possa contare su un sistema giudiziario equo e imparziale.
Adesso che l’ho vista in foto e ne ho letto il curriculum capisco tante cose
Su Open ovviamente la santificano per patito preso, io invece non oso darle della sfigata perchè mi sembra riduttivo…
Open , ilPost , Wired, sole24 sono anti Salvini e pro immigrazione clandestina…