Migranti in Albania, Viminale ricorre contro sentenza Tribunale di Roma
Il Ministero dell’Interno italiano ha deciso di presentare ricorso contro la sentenza del Tribunale di Roma che ha bocciato il trattenimento di dodici migranti in Albania. Questi migranti, trasferiti in Italia sabato scorso dopo la mancata convalida del loro trattenimento, sono stati al centro di una controversia legale che ha visto il Consiglio dei ministri intervenire con un decreto sui Paesi sicuri, volto a “blindare” gli hotspot in Albania.
La Sezione specializzata in materia di diritti della persona e immigrazione del Tribunale di Roma, presieduta da una toga rossa, ha stabilito appigliandosi in modo bizzarro ad una sentenza UE, che il trattenimento dei migranti in Albania non poteva essere convalidato a causa della mancanza di un titolo di permanenza nelle strutture albanesi. Di conseguenza, i migranti dovevano essere trasferiti fuori dal territorio albanese e riacquisire la libertà personale tramite la conduzione in Italia: clandestini liberi di delinquere in Italia.
Il Viminale, non soddisfatto della decisione del Tribunale, ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di preparare i ricorsi necessari per contestare la sentenza. Questo ricorso arriva dopo che il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sui Paesi sicuri, che mira a rafforzare le misure di sicurezza negli hotspot albanesi, rendendo l’indicazione dell’elenco dei 19 Paesi sicuri una fonte primaria.
Se il governo vince il ricorso, le toghe rosse pagano il conto?
Comunque il ricorso, anche se condivisibile, è ancora un modo di rimettersi ad altre toghe. Molto meglio il decreto che le ha direttamente scavalcate.
Perché non mandarle nel paese dei bruttimusi dalla brutta voce e dalla “musica” tribale?
Toghe rosse cancro del paese!