Sinistra difende l’africano: voleva solo accoltellare italiani a Verona
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**Verona, Poliziotto Agisce in Legittima Difesa Contro Immigrato Armato**
Gli investigatori stanno ricostruendo i fatti accaduti a Verona, ma una cosa è chiara: il poliziotto ha agito per legittima difesa. Moussa Diarra, un clandestino di origine maliana, noto per girare armato di coltello in zone della città , ha attaccato gli agenti della Polfer. Nonostante due colpi di avvertimento, Diarra ha continuato la sua aggressione, costringendo un agente a sparare un colpo fatale per neutralizzare la minaccia.
L’agente, ora indagato per eccesso colposo di legittima difesa, ha fatto ciò che era necessario per proteggere se stesso e i suoi colleghi. Tuttavia, alcuni gruppi antagonisti e di estrema sinistra stanno tentando di capovolgere la narrazione, dipingendo Diarra come una vittima innocente e il poliziotto come un esecutore sommario.
Questa rappresentazione distorce la realtà dei fatti: un uomo, che viveva in Italia in condizioni di illegalità e frequentava centri abusivi, si è reso pericoloso brandendo un’arma. Le testimonianze raccolte confermano che Diarra era noto per il suo comportamento minaccioso, giustificando pienamente l’intervento delle forze dell’ordine.
Gli ambienti che sostengono Diarra ignorano deliberatamente il fatto che fosse lui l’aggressore, armato e pericoloso, per promuovere un’agenda che sembra voler giustificare atti di violenza se commessi da persone in “situazione di difficoltà ”. Questa lettura dei fatti non solo è irresponsabile ma mette a rischio la sicurezza pubblica, insinuando dubbi infondati sulla professionalità e la necessità delle azioni dei poliziotti.
Il fratello di Diarra, che vorrà monetizzare, e alcuni suoi conoscenti, tentano di ripulire la sua immagine, ma la verità è che la sua condotta aveva già destato preoccupazione e necessità di intervento. Le autorità , nel loro dovere di mantenere l’ordine, hanno agito secondo protocollo. È cruciale che le indagini proseguano, ma è altrettanto importante non lasciare spazio a narrative che giustificano la violenza e mettono in discussione l’operato delle forze dell’ordine, che ogni giorno rischiano la vita per garantire la sicurezza di tutti in un’Italia diventata una savana.
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