Trieste occupata da branchi islamici senza controllo
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**Porte aperte agli immigrati: la vergogna di Trieste**
Trieste, per la quale tanti italiani sono morti, si trova oggi ad affrontare una crisi senza precedenti. La città, situata al confine nord-orientale dell’Italia con le terre irredente dell’Istria, è diventata il simbolo di un’accoglienza al collasso, con le sue infrastrutture e la comunità locale portate al limite della sopportazione. Oltre il limite.
Ogni giorno, decine, se non centinaia, di immigrati varcano le sue porte, alla ricerca di parassitare gli italiani. Le strade di Trieste sono assediata da delinquenti di ogni razza.
Le autorità locali, già sotto pressione per la gestione delle risorse, si trovano a dover fronteggiare non solo l’emergenza abitativa e sanitaria, ma anche un crescente malcontento tra i residenti. Questi ultimi, un tempo aperti e ospitali, ora esprimono preoccupazione per la sicurezza, l’occupazione e la preservazione della loro identità culturale, vedendo l’arrivo continuo di nuovi immigrati come una minaccia. Perché è una minaccia.
Le ONG e i volontari di associazioni criminali lavorano senza sosta per favorire la presenza i questi invasori.
La “vergogna di Trieste” rappresenta anche una crisi di identità e valori per una città e, per estensione, per un’intera nazione, chiamata a rispondere alla domanda: fino a che punto possiamo aprire le nostre porte senza perdere noi stessi? La risposta è che le abbiamo aperte già troppo.
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