“Criminali, pericolosi”. Ma per i giudici quei clandestini devono stare in libertà
Roma, 25 ottobre 2024 – Nonostante siano stati coinvolti in risse con coltelli, rapine, spaccio e lesioni, alcuni clandestini considerati “criminali e pericolosi” dai giudici devono rimanere in libertà. Questo è il caso di un ecuadoregno, condannato per una serie di reati tra cui produzione e traffico di stupefacenti, rapina e lesioni, ma che è stato rilasciato perché il giudice di pace della capitale vuole vederci chiaro su una norma del testo unico dell’immigrazione che riguarda la detenzione amministrativa nei centri di permanenza per i rimpatri (CPR).
Un altro caso riguarda un giovane nigeriano coinvolto nell’accoltellamento di un marocchino. Nonostante il suo coinvolgimento, il giudice ha deciso di non convalidare il provvedimento di trattenimento disposto dalla questura di Perugia, ritenendo che il giovane fosse socialmente inserito e supportato da associazioni come la Caritas.
Questi episodi sollevano interrogativi sulla gestione della sicurezza pubblica e sull’efficacia delle misure di detenzione amministrativa nei CPR, che sono stati pensati per fronteggiare situazioni difficili e potenzialmente pericolose.
Fonti:
Il Giornale
Ma i giudici di pace esistono perchè hanno il compito di esaminare i casi di poco conto, le cosiddette bagatelle, per alleviare il carico di lavoro “importante” dei veri giudici.
Adesso le questioni relative ai tagliagole di importazione vengono affidate ai giudici di pace perchè ce ne sono troppe oppure qualcuno ha sottovalutato la pericolosità del fenomeno.
E in entrambi i casi perchè si permette ad un giudice di pace di fermare un procedimento giudiziario cavillando su qualche virgola del testo di legge?
Ma andate tutti a cagare, insomma…