Il padre della ragazza stuprata da 7 africani: “Piange, perché nessuno fa niente?”
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**Torino, il dramma di una famiglia dopo la violenza al Valentino. Stuprata da un branco di sette nordafricani**
**«Hanno rovinato la vita di mia figlia»**
Laura, una studentessa di 26 anni, è stata vittima di una violenza sessuale di gruppo la notte del 15 ottobre fra le rovine dell’ex Club 84, nel parco del Valentino. Il padre di Laura (il cui nome è stato cambiato per proteggere la sua identità), racconta la sua angoscia e il suo desiderio di giustizia:
«Mia figlia piange e non parla, spero che prendano tutti i responsabili». L’uomo, che ha lavorato per 25 anni in fabbrica per garantire un futuro migliore ai suoi figli, esprime tutta la sua rabbia e disperazione.
**Il ritorno sulla scena del crimine**
Dopo l’orribile evento, Laura è tornata sul luogo della violenza accompagnata dalla polizia, dove ha identificato due dei presunti aggressori. «Quel posto è uno schifo», commenta il padre, lamentando l’assenza di azioni per migliorare la sicurezza in aree come il Valentino e Porta Nuova.
**Le indagini**
Le indagini, affidate agli investigatori della Squadra Mobile e del commissariato di Barriera Nizza, sono in corso, con speranza di sviluppi imminenti. Il padre di Laura chiede giustizia: «Devono pagare per quello che hanno fatto».
**La notte dell’incubo**
La famiglia ha vissuto ore di angoscia quando Laura, solita a non rincasare tardi, non rispondeva alle chiamate. Solo alle 7 del mattino, dopo un’odissea di tentativi di contatto e un intervento medico, è tornata a casa con un taxi, raccontando l’incubo vissuto.
**Il sostegno della famiglia**
Laura è tornata a studiare, accompagnata dal padre sia all’andata sia al ritorno. «È un modo di reagire», spiega il padre, sperando che la figlia possa trovare sollievo una volta che i colpevoli saranno arrestati.
**La ricerca della giustizia**
Laura ha riconosciuto due dei suoi aggressori fra sei individui presenti al momento del ritorno sul luogo del crimine. «Al resto penserà la giustizia di Dio», conclude il padre, fiducioso che la giustizia terrena faccia il suo corso.
Questa tragedia sottolinea non solo il dolore di una famiglia, ma solleva anche domande sulla sicurezza urbana e sull’azione delle autorità per prevenire tali atti di violenza.
“Risorse” africane!