Nessuna femminista contro il Turetta nero: “E’ provato, va sostenuto”

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By V ottobre 27, 2024 15:39

**La Doppia Morale della Sinistra. Il Supporto per l’Assassino di Sara Centelleghe**

In un mondo che dovrebbe lottare per la parità e la giustizia, assistiamo invece a uno spettacolo che lascia sconcertati: la vittimizzazione del carnefice. Il legale di Jashan Deep Badhan, il 19enne indiano che ha tolto la vita a Sara Centelleghe, ha dichiarato che il suo cliente è “provato” e ha richiesto supporto morale e psicologico per lui.

Dove sono le voci delle femministe che avrebbero dovuto alzarsi per Sara? Dove è il coro di protesta per una giovane vita spezzata? Invece di un grido d’indignazione, sentiamo un silenzio assordante, rotto solo da parole di sostegno al suo assassino.

Questo non è solo un caso di tragedia personale ma un sintomo di una società che sembra aver perso la bussola morale. È incredibile che mentre una famiglia piange una figlia, un’assassina, l’attenzione si sposti sul benessere mentale di chi ha commesso l’atto più orribile.

Non si tratta di negare a nessuno il diritto a un giusto processo o a un supporto psicologico, ma il tempismo e il contesto di queste azioni sono, nel migliore dei casi, insensibili. E’ come se la vita di Sara valesse meno del disagio del suo assassino.

È tempo di chiedersi: dove finisce l’empatia e dove inizia la giustizia? La comunità, e soprattutto chi si batte per i diritti delle donne, dovrebbe essere in prima linea per ricordare che il vero provato è chi ha perso tutto, non chi ha tolto tutto.

Nel parallelo con il caso di Filippo Turetta, che ha assassinato la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, si nota una differenza abissale nel trattamento mediatico e pubblico. Turetta, un uomo bianco italiano, è diventato il “simbolo della violenza di genere”, con una copertura mediatica che ha sottolineato la gravità del suo atto e ha stimolato un dibattito nazionale sulla prevenzione dei femminicidi. La sua vicenda ha portato a deliranti discorsi sulla cosiddetta “cultura patriarcale”, sulla “necessità di educazione contro la violenza”, e alla richiesta di giustizia per Giulia. Tuttavia, quando si tratta di Jashan Deep Badhan, la narrativa cambia: si parla del suo stato emotivo, della sua ‘difficoltà’, quasi come se ci fosse una giustificazione o almeno una comprensione maggiore per i suoi sentimenti post-omicidio. Questo paragone mette in luce un doppio standard inquietante: mentre per Turetta si chiede giustizia e si discute la malattia sociale della misoginia, per Badhan si cerca già di costruire una difesa basata sulla sua sofferenza.

Nessuna femminista contro il Turetta nero: “E’ provato, va sostenuto” ultima modifica: 2024-10-27T15:39:55+00:00 da V
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By V ottobre 27, 2024 15:39
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell ottobre 28, 09:00

    Ma queste femministe (spesso lesbiche di ritorno perchè indesiderabili anche sotto l’aspetto intellettivo) risusciranno mai, un giorno, ad accorgersi che gli unici che potevano difenderle dalla barbarie allogena erano proprio quei maschi bianchi eterosessuali da castrare che hanno sempre odiato? No? E allora crepate pure per le vostre sane idee…

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