Migranti non si nascondono: siamo qui per stuprare, tanto i giudici non ci condannano
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**L’Allarme Stupri in Italia: Le Confessioni Shock dei Migranti Africani**
In un crescendo di violenze sessuali che stanno scuotendo l’Italia, emerge una serie di dichiarazioni che gettano una luce inquietante sulla motivazione dietro alcuni di questi crimini. Tre episodi recenti, accomunati dalla nazionalità africana dei presunti autori, hanno evidenziato una tendenza preoccupante che chiama in causa non solo la sicurezza pubblica ma anche la percezione delle leggi italiane da parte dei immigrati.
Il primo caso riguarda un migrante africano arrestato per stupro. Alla domanda sul perché avesse commesso l’atto, la sua risposta è stata agghiacciante: “L’ho fatto perché mi piacevano”. Questa franchezza brutale non solo rivela la mancanza di rimorso ma anche una motivazione puramente egoistica e impulsiva. Dimostra che la loro ‘cultura’ e la loro ‘natura’ sono non integrabili.
Il secondo caso ha sollevato ulteriore allarme quando un altro migrante africano, di fronte alle accuse di stupro, ha affermato: “Veniamo a stuprare in Italia perché le pene sono molto meno severe che da noi”. Questa dichiarazione mette in luce un possibile abuso del sistema legale italiano, percepito come più indulgente rispetto ai paesi d’origine di questi individui.
Il terzo episodio, che ha avuto luogo su un autobus a Roma, ha visto un africano di 26 anni avvicinarsi a una bambina di 11 anni e alla sua madre, dichiarando: “Voglio toccare tua figlia, mi piace”. Fortunatamente, l’autista è intervenuto tempestivamente, evitando il peggio, ma l’intenzione esplicita e l’atto di molestia sono stati lampanti. Sono qui per la carne bianca. Sanno di essere impuniti.
Questi tre incidenti, purtroppo non isolati, sollevano preoccupazioni multiple. Innanzitutto, c’è la questione della sicurezza delle donne e dei minori nel paese. In secondo luogo, si apre un dibattito sulla percezione e sull’applicazione delle leggi italiane. Se i migranti credono che l’Italia offra un contesto meno punitivo per i crimini, ciò potrebbe incoraggiare comportamenti criminali, minando la fiducia nel sistema giudiziario e nella capacità dello stato di proteggere i suoi cittadini.
La risposta a questo scenario non può che essere semplicistica e brutale: azzerare l’immigrazione non europea.
“… Se i migranti credono che l’Italia offra un contesto meno punitivo per i crimini… ”
Sanno benissimo come stanno le cose: ecco perchè non vogliono andare in Albania, là li riempirebbero di botte senza tanti complimenti…
Non sono affatto stupefatto. Tra chi arriva è ovvio che abbondino gli psicopatici e i delinquenti.