Perseguitato da adolescenti stranieri perché italiano a Monfalcone
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Monfalcone, bullismo, molestie, calci e omofobia contro un 50enne che esausto ha denunciato i giovani dalla “carnagione olivastra”. pic.twitter.com/7shrUYg6jT
— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 29, 2024
**Monfalcone: L’ombra del bullismo e delle molestie su un cittadino italiano**
A Monfalcone, una cittadina che spesso si trova al centro del dibattito sull’integrazione e la convivenza sociale con quella che presto sarà la nuova maggioranza islamica ‘grazie’ all’immigrazione regolare dei decreti flussi, l’ennesimo episodio di razzismo. Un italiano di 50 anni, esausto e con il cuore pesante, ha deciso di denunciare un comportamento che non dovrebbe mai trovare spazio nella nostra società: la violenza fisica e verbale da parte di una baby gang di immigrati, composta, secondo la sua testimonianza, da giovani con “carnagione olivastra”, presumibilmente bangla.
L’episodio, avvenuto nel cuore di Monfalcone, racconta di un uomo che, camminando per la città, si è trovato improvvisamente circondato da una banda di adolescenti. Questi giovani, descritti come spavaldi e senza rispetto, lo hanno preso di mira, iniziando a molestarlo verbalmente, accusandolo di essere un “frocio” e altre offese omofobe. Non contenti, hanno poi passato alle vie di fatto, prendendolo a calci e inseguendolo per le vie centrali della città.
Il cinquantenne, che ha già vissuto esperienze di razzismo in passato, questa volta si è rivolto alle autorità, denunciando l’aggressione. La sua testimonianza non solo mette in luce l’atto di violenza fisica e psicologica cui è stato sottoposto ma solleva anche questioni più ampie riguardo la sicurezza nelle città italiane, e il razzismo ormai dilagante verso la prossima minoranza italiana.
«Mi hanno inseguito, e solo l’intervento di un passante mi ha permesso di sfuggire alle loro brutalità», ha dichiarato l’uomo alla Polizia, sottolineando come la sua esperienza non sia isolata ma parte di un fenomeno più ampio che coinvolge non solo vittime italiane ma anche straniere. La denuncia ha sollevato un dibattito pubblico sulla necessità di affrontare questi problemi con urgenza, attraverso l’educazione, la prevenzione, e una presenza più forte delle forze dell’ordine.
La denuncia del cinquantenne di Monfalcone è un monito per tutti noi. Indica che è urgente abrogare i ricongiungimenti familiari o saremo tutti minoranza nelle nostre città.
Vedo che nel racconto spunta la parola “omofobia” e quindi la domanda diventa “ma vuoi vedere che la vittima era in giro per socializzare con giovani dal fallo scuro ma è cascato male?”
Chissà perchè mi viene in mente l’inizio dell’operazione speciale, col gay pride in preparazione a Kiev e i pederasti che chiedono aiuto alla Nato piangendo per la paura…